Politica interna
Consulta: finisce in archivio la coppia Donato Bruno – Luciano Violante, per la Corte Costituzionale occorre ripartire da zero. Anche se il Pd insiste nel confermare che l’ex presidente della Camera resta l’unico candidato, i veti incrociati di Forza Italia rivelano che la trattativa per i due giudici costituzionali va riscritta. Per i Berlusconiani Bruno è ormai alle spalle, soprattutto dopo il coinvolgimento nell’inchiesta di Isernia, si ipotizza la candidatura di Maurizio Paniz, che dovrebbe avere anche il consenso della Lega. Nel Pd si fanno invece i nomi di Augusto Barbera o di Stefano Ceccanti per la prossima seduta in programma tra una settimana.
Cisl: dopo otto anni alla guida del “sindacato bianco” Raffaele Bonanni si dimette a sorpresa, nel bel mezzo dello scontro sulla riforma del lavoro. Il segretario parla di “rinnovamento necessario” e smentisce le voci di scontri all’interno del sindacato e di critiche alla sua gestione. Candidata alla successione Annamaria Furlan, attuale numero due della segreteria.
Forza Italia: Berlusconi si prepara a radere al suolo Forza Italia, ricostruita appena dieci mesi fa. Marcello Fiori sarà dal primo ottobre coordinatore del partito, con l’incarico di realizzarne la fusione con i club “Forza Silvio”; dei parlamentari l’ex Cavaliere non vuole più sentire parlare, annullata la prevista assemblea con i gruppi di Camera e Senato. Entro la fine di ottobre saranno presentati i cento giovani, selezionati da Toti, Cattaneo e Bergamini, sui quali il leader scommette per il rilancio. Tutti rigorosamente sotto i 35 anni, amministratori, professionisti, imprenditori, comunque non professionisti della politica.
Politica estera
Isis: con oltre 200 attacchi contro una dozzina di obiettivi in Siria le forze armate americane hanno aperto il secondo fronte della campagna militare contro lo Stato Islamico, segnato dalla partecipazione diretta di cinque Stati arabi. Nel mirino statunitense il gruppo terroristico Khorasan, che si preparava ad attentati contro l’Europa o gli Stati Uniti, nel corso dei raid potrebbe essere morto lo stesso leader della formazione legata ad Al Qaida, Mushin al-Fadhli, sulla cui testa c’era una taglia da 7 milioni di dollari; lo hanno rivelato autorevoli fonti dell’amministrazione americana durante un briefing con i giornalisti. I target dell’attacco erano stati approvati dal presidente Obama, gli attacchi si sono concentrati nella regione di Aleppo e in quella di Abu Kamel, al confine fra Siria ed Iraq.
Vaticano: l’arcivescovo polacco Jozef Wesolowski, 66 anni, è stato arrestato ieri dalla Gendarmeria vaticana; il fermo del prelato, che ora si trova agli arresti domiciliari, è stato eseguito con l’assenso di Papa Francesco. Monsignor Wesolowski ha già avuto una condanna canonica di primo grado con ritorno allo stato laicale per abusi sessuali su minori all’epoca della sua presenza a Santo Domingo. “Si è agito con il giusto e necessario rigore da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede” ha detto il portavoce vaticano Padre Lombardi.
Economia e Finanza
Padoan: intervistato da “Repubblica” il ministro dell’Economia avverte l’Unione europea e la Bce che la priorità italiana non è la riduzione del deficit e che tagliare il debito pubblico sarà difficile; la legge di stabilità dovrà tenere conto del fatto che il quadro è deteriorato, cosa che complica il rispetto dei vincoli Ue. Reduce dal G-20 australiano Padoan rassicura sulla recessione, che è stata lunga ma dalla quale il Paese sta uscendo, ma non minimizza sui pervasivi ostacoli alla crescita, che “vanno aggrediti con le riforme”; gli sforzi italiani sulla politica di bilancio sono però valutati positivamente dai mercati, come testimonia il calo dello spread con il bund tedesco.
Lavoro: il Pd appare in pieno caos da articolo 18, 40 senatori della fronda hanno firmato una serie di richieste di emendamenti al Jobs Act, un tale numero di defezioni non permetterebbe al governo Renzi di far passare così com’è la legge al Senato. La tensione è già oltre il limite di guardia, la Serracchiani avverte che “Renzi non accetterà veti” ma Bersani replica che il premier, pur avendo preso il 40,8% dei voti alle europee, “governa con il mio 25%”. La minoranza chiede che il reintegro per i neo assunti scatti dopo tre anni e non si accontenta delle dichiarazioni del ministro Poletti che garantisce personalmente sul reintegro discriminatorio; Marina Sereni si appella allo Statuto, Cuperlo rilancia l’idea di un referendum e sfida Renzi affermando che “una cosa è dirigere il partito, altra cosa è comandare”.
Tfr: il Governo ha allo studio un piano per favorire il rilancio dei consumi e il sostegno delle attività produttive, insieme con la stabilizzazione degli 80 euro. L’idea è quella di trasferire subito nella busta paga dei lavoratori il 50% del Tfr da maturare annualmente, lasciando l’altra metà alle imprese. La misura durerebbe da uno fino ad un massimo di tre anni, inizialmente per i soli dipendenti privati che avrebbero comunque libertà di scelta. Rimane però da sciogliere il nodo delle compensazioni alle aziende, si parla di accesso al credito agevolato per il flusso di Tfr da trasferire in busta paga o, in alternativa, ad un dispositivo ad hoc con il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti.