Politica interna
Cgil – La manifestazione romana ha portato circa un milione di persone in Piazza San Giovanni. Bersagli principali delle critiche sono stati il Jobs Act, l’abolizione dell’articolo 18 ma anche l’esecutivo guidato da Matteo Renzi. Una parte del Pd era in piazza, da Cuperlo e Fassina a Civati, ma lo spettro della scissione per ora sembra rimandato, mentre dal palco Susanna Camusso è arrivata a un passo dall’annuncio di uno sciopero generale: “L’articolo 18 non è un totem ma una tutela, Matteo stai sereno, vogliamo risposte”, ha tuonato il segretario Cgil.
Leopolda – In contemporanea alla manifestazione della Cgil è proseguita la kermesse fiorentina, che ha visto l’intervento del Premier: “Una piazza bella e importante da ascoltare”, l’incipit conciliante, seguito però dal rifiuto di una trattativa paralizzante: “Ci confronteremo, ma poi andremo avanti, non è pensabile che una manifestazione blocchi il Paese”. Il Presidente del Consiglio ha parlato anche del suo futuro, nel luogo in cui è nata la stagione rottamatrice del renzismo: “Al massimo faccio due mandati, fino al 2023, nello spirito della Leopolda”. E la Leopolda ha visto la partecipazione in massa di ministri e parlamentari del Partito democratico, oltre a imprenditori come Guerra (ex Luxottica), Bertelli (Prada), Cucinelli e il finanziere Serra, protagonista di uno scivolone che ha provocato- pare- l’irritazione di Renzi. Serra ha infatti proposto di limitare il diritto allo sciopero per i lavoratori pubblici, subito stoppato da diversi maggiorenti Pd presenti alla convention.
Forza Italia – Intervenendo telefonicamente a un convegno forzista organizzato a Cagliari, Berlusconi ha ribadito la svolta su unioni gay e ius soli, temi che fanno parte del “dna” liberale di FI. E Berlusconi ha parlato anche della sua volontà di rimettersi alla guida di una coalizione di centrodestra nel 2018, sicuro che l’interdizione sancita dalla legge Severino sarà annullata da organi europei: “Vogliamo costruire un centrodestra vincente con gli alleati che stanno con noi all’opposizione: la Lega e Fratelli d’Italia”. Porte chiuse invece per Ncd. E dalle colonne di Repubblica arriva l’apertura di Salvini: “Ancora possibile un’intesa con Silvio contro la nuova Dc, ma molli il Nazareno”.
Politica estera
Iran – La comunità internazionale premeva da qualche giorno perché Teheran si fermasse, ma all’alba di ieri Reyhaneh Jabbari è stata impiccata per avere ucciso un uomo dei Servizi segreti che tentò di stuprarla. Secondo alcune Ong, oltre 550 persone sono state condannate a morte nel 2013 nelle carceri iraniane, vanificando le speranze fiorite dopo l’elezione del moderato Rohani.
Egitto – Dopo gli attacchi di matrice islamista nel Sinai, che hanno ucciso 30 soldati egiziani, il Presidente al Sisi ha proclamato lo stato di emergenza nella Penisola, ordinando la chiusura del valico di Rafah, corridoio verso la Palestina: “L’attacco è supportato dall’estero”, forse con riferimento alla Libia nel caos da mesi, “la battaglia contro i terroristi durerà almeno due mesi”, ha dichiarato al Sisi.
Economia e Finanza
Stress test – Oggi a mezzogiorno la Bce comunicherà l’esito degli stress test condotti su 131 istituti di credito europei, tra cui 15 italiani. Toccherà poi a Bankitalia correggere a stretto giro le valutazioni sulla base di eventuali interventi sulla capitalizzazione operati nel 2014. Tra gli banche bocciate dovrebbero esserci Mps e Carige, in bilico invece la Popolare di Vicenza.
Ue – Il Ministero del Tesoro dovrebbe inviare domani la lettera di risposta a quella spedita qualche giorno fa dal Commissario Kaitanen. Secondo voci insistenti, si sarebbe raggiunto un accordo politico di compromesso per una riduzione del deficit dello 0,3% (circa 3,4 mld), contro un’iniziale richiesta dell’Ue di uno 0,7%.