Politica interna
Riforma fiscale – Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan hanno trovato l’accordo su come uscire dal pasticcio del decreto fiscale. Le norme contestate saranno modificate o cancellate, ma il decreto legislativo sulle sanzioni penali in campo tributario tornerà in Consiglio dei ministri solo il 20 febbraio prossimo, con tutti gli altri decreti attuativi della delega per la riforma fiscale. La soglia di rilevanza penale fissata in percentuale del reddito evaso resterebbe (e potrebbe anche salire rispetto al 3% contenuto nel testo varato dal Cdm), ma solo per i casi di dichiarazione infedele, escludendo quindi tutti i casi di frode. Renzi e Padoan hanno parlato anche dell’accordo Italia-Svizzera per lo scambio automatico di informazioni sui capitali nascosti, che porterebbe nelle casse del fisco italiano qualche miliardo. La firma potrebbe arrivare entro i primi di marzo.
Italicum – Il governo dice sì alla clausola di salvaguardia: la nuova legge elettorale entrerà in vigore nel 2016. Il tanto atteso annuncio è arrivato ieri pomeriggio nell’aula del Senato dal ministro Maria Elena Boschi. In questo modo si dovrebbe scongiurare il rischio che, una volta approvato l’Italicum, Renzi sia tentato di andare alle urne. Ed ecco quali potrebbero essere i tempi della riforma: la discussione generale dovrebbe finire a metà della prossima settimana, subito dopo si cominceranno a votare gli emendamenti per arrivare all’approvazione intorno al 16 gennaio. A questo punto, il nuovo Italicum tornerà alla Camera in una veste completamente diversa: 40% di premio di maggioranza, capilista bloccati in 100 collegi, 3% di sbarramento per tutti e possibilità di 10 pluricandidature.
Politica estera
Francia – Tre uomini armati e incappucciati scatenano l’inferno in un palazzo del centro di Parigi: è la sede di Charlie Hebdo, settimanale satirico noto per le vignette che spesso hanno creato violenti attriti con il mondo islamico. Gli attentatori irrompono nella redazione del giornale e sparano senza fermarsi per minuti. Alla fine si contano 12 morti: otto giornalisti, due poliziotti, il portiere dello stabile e un ospite del giornale, mentre quattro feriti sono gravissimi. Gli assassini riescono a scappare ma in serata vengono localizzati a Reims, dopo una gigantesca caccia all’uomo. Il presidente François Hollande ha definito le vittime “eroi caduti per la libertà” e ha proclamato per oggi una giornata di lutto nazionale.
Germania – La cancelliera tedesca Angela Merkel ha incontrato ieri a Londra il premier britannico David Cameron. Due le questioni principali affrontate: l’Europa e, sulla scia delle notizie provenienti da Parigi, la questione terrorismo e i rapporti con l’Islam. I due leader hanno parlato della cosiddetta “Brexit”, la possibile uscita del Regno Unito dalla Ue se, nel 2017, il Paese andrà al referendum per prendere una decisione. La Merkel ritiene che questa eventualità sarebbe una catastrofe per entrambi i soggetti e ha detto di essere favorevole a una serie di riforme dell’Unione europea che vadano nella direzione indicata da Cameron: meno burocrazia, più apertura, più competizione, meno debiti pubblici. La questione terrorismo sarà anche al centro del vertice G7 del prossimo giugno, che sarà presieduto proprio dalla Germania.
Economia e finanza
Mercati – L’istituto di statistica Eurostat ha confermato che a dicembre l’Eurozona è entrata in deflazione. I prezzi al consumo, per la prima volta dal 2009, sono negativi: -0,2%; pesa il crollo dei prezzi dell’energia, stabili cibo, alcol e tabacco. Sempre a dicembre, in Italia l’inflazione ha registrato una variazione nulla, sia sul mese precedente sia su base annua e il tasso medio del 2014 si è attestato a +0,2%, livello più basso dal 1959. Le stime diffuse dall’Eurostat rendono sempre più probabile il via libera alle misure di quantitative easing della Bce, e hanno dato una spinta alle Borse, in ripresa dopo il tracollo di lunedì: negativa solo Piazza Affari che perde lo 0,11%. Cala ancora l’Euro, che raggiunge un nuovo minimo da 9 anni e si fissa a quota 1,18.
Disoccupazione – L’esercito dei senza lavoro a novembre tocca quota 3,4 milioni: persi in un mese 48 mila posti, dato che fa salire la quota annuale a 264 mila. Doccia fredda sugli under 25: non ha un impiego il 43,9% della popolazione attiva tra i 15 e i 24 anni. In Eurolandia siamo quart’ultimi, dietro di noi solo Spagna, Grecia e Croazia. Le performace migliori si registrano in Germania, Austria e Olanda. I dati diffusi ieri da Istat ed Eurostat confermano tutte le difficoltà del nostro mercato del lavoro. Ora in campo ci sono le nuove norme contenute nel Jobs act, ma gli effetti sull’occupazione si vedranno solo tra qualche mese, come hanno sottolineato i ministri Poletti e Padoan.