Politica interna
Quirinale – La tattica di Matteo Renzi per l’elezione del nuovo capo dello Stato è chiara:
giovedì darà ai grandi elettori un nome secco e indicherà loro di votare scheda bianca ai primi
tre scrutini, per poi arrivare sabato alla “chiama” decisiva. I candidati in lizza per il Pd sono
sostanzialmente tre: Sergio Mattarella, Piero Fassino e Pier Carlo Padoan. Sullo sfondo c’è
anche il nome di Giuliano Amato, preferito da Berlusconi. Ma il leader di Forza Italia starebbe
ragionando anche sull’ipotesi Chiamparino. Il premier tende la mano ai grillini, invitandoli a
non restare fuori dalla partita del Colle. I leader 5 Stelle si rivolgono alla minoranza dem e a
Sel per trovare un nome comune. Il fronte anti Nazareno è variegato ma le indicazioni vanno
tutte verso un solo candidato: Romano Prodi. Intanto, il Movimento affronta una nuova crisi
interna, con 10 parlamentari pronti a lasciare.
Riforme – Entro le cinque di oggi pomeriggio vedrà la luce al Senato l’Italicum 2.0, la nuova
versione della legge elettorale. Soglia minima di voti per accedere alla camera pari al 3%,
listini composti da 6-7 nomi di cui il primo bloccato e gli altri da scegliere tramite le preferenze,
asticella del 40% dei consensi da superare per aggiudicarsi il premio di maggioranza senza
ballottaggio. Di fatto, dopo l’approvazione dell’emendamento Esposito e, ieri, di quelli proposti
dalla Finocchiaro, la legge è pronta. Ad accompagnarla, la soddisfazione del governo e le
critiche della minoranza Pd, che avrebbe voluto altri cambiamenti. Procede più lenta la riforma
costituzionale del bicameralismo paritario e del federalismo in discussione alla Camera:
l’esecutivo porta a casa punti importanti che non potranno più essere modificati nelle letture
successive.
Politica estera
Grecia – Alexis Tsipras, il leader di Syriza vincitore delle elezioni politiche (per un soffio non
ha conquistato la maggioranza dei seggi, fermandosi a 149 su 300), ha giurato come primo
ministro e ha spiazzato tutti accogliendo a bordo del nuovo governo Anel, il partito dei Greci
Indipendenti guidato da Panos Kammenos, noto per le sue posizioni ultrareligiose,
euroscettiche, omofobe e nazionaliste. Il messaggio è per Berlino e Bruxelles: così la sinistra
radicale segnala la sua volontà di gettarsi dietro le spalle la Troika e di voltare pagina nei
rapporti con la Ue.
Siria – Dopo una strenua resistenza durata più di quattro mesi, sulla città siriana di Kobane
torna a sventolare la bandiera curda. I guerriglieri delle Ypg, le Unità per la Protezione del
Popolo curdo, hanno cacciato gli jihadisti dello Stato Islamico dalla cittadina al confine con la
Turchia, diventata il luogo simbolo dello scontro tra la strategia di conquista attuata dal
Califfato e le rivendicazioni nazionali della minoranza curda. La reazione dell’Isis non si è fatta
attendere: attraverso il suo portavoce Mohamad al Adnani, il Califfo ha lanciato un nuovo
appello a colpire l’Europa.
Economia e Finanza
Reazioni al voto greco – La base di qualsiasi dialogo tra la Grecia di Tsipras e l’Europa è il
rispetto degli impegni presi. A queste condizioni, nuove concessioni sono possibili. È questo il
messaggio che arriva dalla riunione di ieri dei ministri delle Finanze dell’eurogruppo. C’è
disponibilità al dialogo e a fornire altri aiuti per evitare che la Grecia esca dall’euro. Ma c’è
anche una chiusura totale all’ipotesi di cancellazione o di taglio del debito, per evitare che si
crei un pericoloso precedente per altri Paesi che hanno usufruito degli aiuti Ue. La posizione
emersa dal vertice di Bruxelles è confermata dalle parole di Martin Schulz e di Christine
Lagarde. Il presidente del Parlamento europeo, in un’intervista al Corriere, dice di aver fiducia
in Tsipras e che l’Europa è pronta a negoziare ma senza ricatti. Concetto ribadito anche dalla
direttrice del Fondo monetario che aggiunge, dalle colonne di Le Monde, come il vero ritardo sia sulle riforme: va sistemato l’apparto statale e il sistema di raccolta fiscale. Sul fronte dei
mercati, non ci sono stati i temuti contraccolpi conseguenti al risultato del voto greco: reazioni
positive sia da parte dell’euro sia dello spread.
Istituzioni Ue a Roma – In vista del nuovo giudizio di marzo, da ieri 38 tecnici della
Commissione europea e della Bce sono in visita in Italia per tre giorni. Uno scrutinio molto
scrupoloso che ha interessato il Tesoro e molti altri dicasteri. Stando a quanto riferiscono fonti
del ministero dell’Economia, Bruxelles sembra orientata a considerare valido il rafforzamento
della manovra di novembre pari allo 0,3% del Pil. Ma l’occhio della Commissione resta puntato
soprattutto sulle liberalizzazioni e sul Jobs act.