Politica interna
Giustizia – Il presidente del Consiglio ha replicato agli attacchi dei magistrati fatti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario: ha definito le contestazioni ridicole, così come la questione delle ferie ridotte dal governo. La risposta è arrivata dall’Associazione nazionale magistrati che replica come il problema non siano i giudici ma le promesse fatte dal governo e non mantenute. Cerca la mediazione Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura: è un errore scaricare i problemi che ci sono sui magistrati ma anche non considerare che dei passi significativi in questi mesi sono stati fatti.
Quirinale – Oggi Matteo Renzi riunisce il gruppo Pd della Camera e quello del Senato. E da domani cominciano le consultazioni con gli altri partiti che si concluderanno giovedì con il primo voto. Sull’unità interna del partito, c’è molto da lavorare: la minoranza dem chiede che il nome del candidato non sia il frutto di un accordo esclusivo con Forza Italia. Il premier, convinto di dover partire dal Pd, ha dichiarato che farà il nome il 29 mattina, giorno del primo scrutinio. Una cosa per ora appare chiara: la candidatura di Sergio Mattarella sembra essere stata fatta fuori da Berlusconi. Il leader di Fi, impegnato ad affrontare la fronda interna capeggiata da Raffaele Fitto, vuole dimostrare ai suoi di essere parte attiva della partita del Colle. E nel risiko quirinalizio tornano ad affacciarsi anche i 5 Stelle, spiazzati dalla linea di chiusura totale imposta da Grillo e Casaleggio. Luigi Di Maio torna a chiedere al Pd una rosa di nomi e annuncia che quello più votato dalla Rete sarà sostenuto dal M5S già alla prima votazione.
Politica estera
Grecia – Alexis Tsipras e il suo partito di sinistra anti-austerità Syriza hanno vinto le lezioni politiche. Il voto respinge le misure del rigore adottate dall’inizio della crisi e la firma del Memorandum tra Grecia e Troika. Tsipras è a un passo dalla maggioranza assoluta: con il 65% delle schede scrutinate, ha 149 seggi su 300, quindi non ancora sufficienti per governare da solo. Il terzo partito è quello di estrema destra: Alba Dorata, dalla forte connotazione neonazista, ripete il successo ottenuto alle elezioni di tre anni fa e prende il 6,3%, pari a 17 seggi.
Egitto – Quattro anni dopo le manifestazioni che portarono alla deposizione di Mubarak, in Egitto si tornano a contare le vittime. Nel giorno dell’anniversario di piazza Tahrir, al Cairo sono quindici i morti e decine i feriti negli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti. Questi ultimi hanno approfittato della ricorrenza per protestare contro il regime del presidente Al Sisi. Emblematico il caso di Shaima Al Sabbagh, giovane attivista la cui morte è stata immortalata attimo per attimo in foto e video. Per i manifestati a causare il decesso sarebbero stati i proiettili di gomma sparati dalla polizia.
Economia e Finanza
Mercati – Gli investitori di tutto il mondo ieri sera hanno fatto gli straordinari per seguire l’esito delle elezioni greche e calcolare le possibili ricadute sulle Borse mondiali. Per la maggioranza degli analisti non dovrebbero esserci ripercussioni pesanti: la mossa della Bce di giovedì scorso dovrebbe parare eventuali contraccolpi. Se ci sarà un calo, sarà più da attribuire all’ultima chiusura al ribasso di Wall Street e a una discesa “fisiologica” dopo sette sedute consecutive al rialzo. La situazione merita comunque attenzione: oggi ci sarà una colazione di lavoro prima dell’Eurogruppo tra il presidente della Bce Draghi, della Commissione Juncker, del Consiglio Tusk e dell’Eurogruppo Dijsselbloem per discutere del caso Grecia. Immediato è arrivato il monito del presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ad Alexis Tsipras: faccia le riforme e rispetti i patti.
Riforma popolari – Il decreto che impone ai dieci istituti più grandi della categoria di trasformarsi in spa è stato firmato da Piero Grasso, che temporaneamente svolge le funzioni di capo dello Stato. I tempi non sono stretti ma di mezzo c’è il dibattito parlamentare per la conversione in legge, che si prevede vivace e contrastato. Anche perché, le stesse Popolari hanno annunciato battaglia su tutti i fronti per contrastare la riforma. Senza contare l’indagine avviata dalla Consob sui rialzi di Borsa alla viglia del varo del provvedimento da parte del Cdm. L’obiettivo della riforma è favorire il rafforzamento del capitale in vista di una sempre maggiore severità dei parametri patrimoniali anti-crisi.