Berlusconi: il leader di Forza Italia continua la sua maratona elettorale tra tv e comizi ed oggi chiuderà la sua campagna a Milano. Tutte occasioni per continuare con gli affondi a Beppe Grillo ma soprattutto a Matteo Renzi; il cambio di passo sembra infatti indicare che Berlusconi ha deciso di spostare il mirino sul segretario del Pd. Secondo il Cavaliere il governo, dopo la tornata elettorale, sarà decisamente “a rischio”; il voto rappresenta una sorta di referendum su quanto fatto da un esecutivo definito di “dilettanti allo sbaraglio”. Berlusconi non esclude la possibilità di un ritorno alle urne magari già ad ottobre, ma al più tardi entro l’anno.
Renzi: intervistato dal “Giornale” il premier, alla guida dell’esecutivo dal 22 febbraio scorso, si attribuisce il merito di aver fatto in questo periodo moltissime cose, gli 80 euro in busta paga, il provvedimento sul lavoro, la legge elettorale approvata dalla Camera, il decreto Cultura, la riforma della Pa e del Terzo settore. Ammette tuttavia l’esistenza di problemi nella sua maggioranza, “negarlo sarebbe scorrettezza intellettuale” afferma; ma attende la riforma dei regolamenti parlamentari per superare gli eccessi di fiducie e di decretazioni d’urgenza. Confida che l’accordo per le riforme regga anche dopo il voto, nonostante la campagna elettorale da combattente condotta da Berlusconi, e nega di aver inseguito i Cinque Stelle sul terreno del giustizialismo in relazione al caso Genovese.
Politica estera
Thailandia: il capo dell’esercito, generale Prayuth Chan-ocha, ha annunciato di avere preso il potere nel paese asiatico, dopo che gli sforzi per favorire una riconciliazione fra le parti erano, a suo dire, falliti. Affiancato dai capi dell’Aeronautica e della Marina Prayeuth ha detto, in un discorso trasmesso in diretta tv, che è stato necessario prendere il potere per prevenire ulteriori violenze dopo mesi di tensione. Il golpe militare ha provocato la reazione delle “camicie rosse” pro governative, che hanno annunciato rappresaglie.
Economia e Finanza
Pil: cambia il Sistema dei conti nazionali, l’impianto che definisce la metodologia armonizzata per la produzione di dati di contabilità all’interno dell’Unione Europea. Lo ha voluto l’Eurostat, quindi Bruxelles, ed il cambiamento sembrerebbe a tutto vantaggio dell’Italia. La novità più stupefacente riguarda l’inserimento nel nuovo calcolo dei conti delle attività illegali, come droga, prostituzione e contrabbando. La notizia ha provocato un comprensibile clamore, il portavoce del commissario Ue al fisco è intervenuto dicendo che le attività illegali facevano già parte del calcolo del Pil da decenni, dal prossimo settembre in tutta Europa ne verranno “armonizzate” sia il calcolo che la definizione. A leggere però il comunicato dell’Istat sembra che le cose stiano in un modo diverso, l’istituto di statistica parla di “inserimento nei conti delle attività illegali”, evidenziando queste parole in grassetto per sottolinearne l’importanza.
Equitalia: ancora nessun nome dal Consiglio dei Ministri di ieri per la successione di Attilio Befera alla guida dell’Agenzia delle Entrate. Il sottosegretario alla presidenza Delrio lo ha confermato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi; resta solo un giorno a disposizione del governo per decidere sul futuro degli alti dirigenti dello Stato, i nomi per il posto di Befera sono quelli di Francesco Greco, procuratore aggiunto di Milano, di Rossella Orlandi, numero uno dell’Agenzia in Piemonte, e di Marco Di Capua, vice di Befera.