Politica interna
Corruzione – Mentre il Nord Italia è scosso dagli scandali giudiziari, da Carige all’Expo al Mose, starebbe emergendo un conflitto sotterraneo sulle competenze da attribuire a Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione e commissario dell’Expo. Lo stesso magistrato si è esposto facendo emergere un certo fastidio per i ritardi sia nelle nomine governative per completare la sua squadra, sia per i poteri straordinari richiesti: “Sono entusiasta delle cose che voglio fare ma devo poterle fare (…), il mio posto in Cassazione è sempre disponibile”, ha dichiarato Cantone. A cercare di spegnere sul nascere le polemiche è stato il Ministro Boschi, secondo cui la questione sarà risolta per decreto “il 13 giugno” quando a Cantone “saranno attribuiti poteri sulla fase preventiva e di controllo dei lavori”.
Forza Italia – Mentre Giovanni Toti e Maria Stella Gelmini hanno firmato ieri alla presenza di Salvini due delle sei proposte di referendum del Carroccio, continuano i segnali di avvicinamento tra i due partiti. Berlusconi ha fatto i complimenti al segretario della Lega “per la splendida campagna elettorale” e si è spinto oltre: “Noi e voi non possiamo più continuare a stare separati”. C’è chi parla di un “patto di consultazione” costituito per preparare nel 2016 l’assalto a Palazzo Marino e scalzare Pisapia, ma che potrebbe anche costituire la base fondante di un nuovo centrodestra nazionale.
Politica estera
D-Day – In occasione delle celebrazioni per i 70 anni dello sbarco alleato in Europa, il Presidente russo Putin è stato al centro di un intenso giro di incontri diplomatici. Tra giovedì e venerdì ha parlato faccia a faccia con Cameron, Hollande, Merkel, il neopresidente ucraino Poroshenko e anche Barack Obama. Solamente i primi tre bilaterali erano programmati da tempo e ha destato stupore soprattutto la stretta di mano con Poroshenko, che ha sancito il riconoscimento informale della nuova leadership a Kiev: “Mettiamo fine allo spargimento di sangue e ai combattimenti da entrambe le parti”, avrebbero auspicato i due leader commentando i disordini nell’Ucraina orientale.
Ue – La direttrice del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, ha allontanato ogni possibilità di diventare il nuovo presidente della Commissione europea. Il suo nome era emerso più volte come una candidatura di compromesso, pur se Hollande si era mostrato contrario. Intanto Juncker, candidato ufficiale del Ppe, che tuttavia ha dovuto incassare il “no” di Londra, ha fatto sapere che non si “inginocchierà” ai desiderata di Cameron affinché ritirino il proprio veto. Una decisione definitiva dovrebbe arrivare nel summit Ue del 26 giugno.
Economia e Finanza
Standard & Poor’s – Ha confermato per l’Italia il rating BBB, mantenendo anche l’oulook “negativo”. L’agenzia ha sì riconosciuto che il programma di riforme avviato da Renzi è “incoraggiante”, ma ha sottolineato ancora una volta che “la crescita è troppo lenta e mette a rischio la tenuta dei conti pubblici”. Sempre ieri Fitch ha rivisto al rialzo da “negativo” a “stabile” l’outlook sul merito di credito dell’Italia. Il pessimismo di S&P’s non ha però fermato la corsa al ribasso dello spread Btp/Bund, sceso a 140 punti base e con un decennale che ha fatto segnare rendimenti ai minimi storici, al 2,76%. La scia delle decisioni prese dalla Bce continua dunque a sostenere i mercati, con Piazza Affari che ha fatto segnare un +1,54%.
Irlanda – Standard & Poor’s ha promosso Dublino, migliorandone il giudizio da BBB+ ad A-. Inoltre si stima che ci sia “almeno una possibilità su tre che il merito di credito dell’Irlanda possa aumentare nei prossimi due anni”. Intanto il governo spagnolo ha annunciato che ripagherà in anticipo 1,3 miliardi dei 42 ricevuti nel contesto del piano di salvataggio Ue e che avrebbe dovuto iniziato a restituire solo dal 2022.