Le notizie del giorno in cinque minuti….
Politica
Dell’Utri: da giovedì l’ex senatore di Forza Italia, condannato a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa e in attesa che sull’ultimo verdetto si pronunci la corte di Cassazione che ha fissato l’udienza per martedì, è un latitante. Sul suo conto pende un ordine di arresto della Terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, che ha deciso di accogliere la richiesta avanzata il 7 aprile dal sostituto procuratore generale del capoluogo siciliano, dopo che per due volte erano state respinte le richieste di divieto di espatrio a carico di Dell’Utri. Secondo le ricostruzioni degli investigatori l’ex senatore sarebbe assente dall’Italia dal 26 di marzo e potrebbe trovarsi in Libano, ma un’altra destinazione potrebbe essere stata la Guinea Bissau. Dell’Utri si è fatto vivo con una nota inviata al suo avvocato nella quale afferma di non volersi sottrarre alla prossima sentenza della Cassazione, ma di trovarsi all’estero per problemi di salute conseguenti ad un intervento di angioplastica subito qualche settimana fa. Il M5S chiede le dimissioni del ministro dell’interno Alfano attorno al quale fanno quadrato Ncd e Fi, la sinistra Pd chiede al ministro di chiarire la vicenda in Parlamento.
Berlusconi: i giudici del tribunale di sorveglianza hanno deciso che il “detenuto Silvio Berlusconi” sarà probabilmente ammesso “all’affidamento in prova ai servizi sociali”, anche se ancora non è dato sapere dove l’ex Cavaliere dovrà svolgere il suo servizio. La formula dell’”affidamento in prova” comporta però che il beneficio sia sempre revocabile, ad esempio se il leader di Fi, come ha sottolineato il Procuratore generale Antonio Lamanna, si ostinerà a “diffamare” i magistrati non solo singolarmente, ma anche come corpo costituzionale; dunque durante i prossimi mesi Berlusconi dovrà rigare dritto, non essendo tra l’altro più nemmeno coperto dall’immunità parlamentare. Il suo futuro rimane comunque incerto e legato all’esito del processo Ruby; se la condanna a sette anni fosse confermata fino in Cassazione il beneficio del tribunale di sorveglianza verrebbe automaticamente a cadere addirittura prima dello scadere dei 9 mesi di affidamento previsti.
Renzi: “Vedo un’Italia viva, che ce la può e ce la deve fare a patto che si prendano impegni precisi: il primo di questi è una violenta lotta contro la burocrazia, per rilanciare le imprese e l’economia”. Questa frase pronunciata dal premier ieri a Milano, di fronte alla platea del Salone del Mobile, ha infiammato l’auditorium che ha risposto con un intenso applauso, seguito poco dopo da una seconda ovazione, quando Renzi ha parlato degli stipendi d’oro ai manager pubblici, assegni stratosferici su cui il governo vuole intervenire con un colpo di forbice. Nel corso della trasferta milanese del Presidente del Consiglio non è mancata una secca replica ai Cinquestelle che hanno presentato un esposto all’Autorità garante delle comunicazioni per “la vergognosa violazione del pluralismo del servizio pubblico a favore del premier e dei suoi ministri”. Renzi ha tagliato corto “Grillo mi attacca tutti i giorni, sta diventando come i vecchi politici di una volta: noi parliamo agli italiani, lui attacca gli avversari”.
Politica estera
Grecia: l’emissione dei titoli di Stato greci testimonia il ritorno alla fiducia nel Paese, ha detto il cancelliere tedesco Merkel nel corso della sua visita lampo ad Atene, sottolineando che la Germania “continuerà a sostenere la Grecia”. Pronta la risposta del primo ministro Antonio Samaras che nel corso della conferenza stampa congiunta al termine della visita ha detto “La Grecia ce l’ha fatta. Oggi è un nuovo giorno”. Obiettivo politico del cancelliere tedesco era quello di voltare pagina ed archiviare dopo quattro anni la crisi greca; la Merkel è andata ad Atene a portare il suo sostegno al traballante governo Samaras anche in vista delle elezioni europee, per le quali i sondaggi vedono l’opposizione di sinistra di Syriza in testa davanti al partito del premier.
Ucraina: il premier Jatseniuk ha preso tutti in contropiede recandosi a Dnipropetrovsk ed a Donetsk per proporre agli insorti una soluzione pacifica della crisi. Definizione di una nuova Costituzione, decentralizzazione del potere da Kiev, possibilità di indire referendum anche a livello locale, mantenimento delle garanzie per conservare il russo quale lingua regionale equiparata a quella nazionale, l’ucraino; queste le proposte che saranno presumibilmente al centro del negoziato a quattro con Russia, Usa e Ue che forse si terrà giovedì a Vienna. Ma per ora gli insorti non credono a Jatseniuk e rimangono barricati nei palazzi delle due città dell’est; Mosca intanto smentisce la Nato e nega qualsiasi manovra militare sui confini russo-ucraini.
Economia e Finanza
G20: “Le prospettive per la crescita globale si rafforzano nel 2014”; i ministri dell’Economia e i governatori delle banche centrali dei 20 paesi più ricchi del mondo, riuniti a Washington, registrano la svolta positiva. Il clima è cambiato e per la prima volta dal 2010, da quando la crisi sembrava aver esaurito il suo potenziale, per poi riprendere più aspra, il G20 mostra ottimismo nelle previsioni. Ma “guai a compiacersi”, avverte il presidente della Bce Draghi; il comunicato finale del G20 raccomanda di “restare vigili di fronte ad importanti rischi e debolezze”, fra cui la fragilità dei mercati finanziari che potrebbero tornare ad essere volatili. Importanti sono “le riforme strutturali”, così come gli investimenti per aumentare crescita economica e occupazione, aggiunge il comunicato; sull’attuazione delle riforme torna anche il Fmi che invia all’Italia un primo giudizio positivo sul Def.
Bot e Bce: il mese di aprile ha portato una novità che sta producendo una tensione sotterranea fra ministero del Tesoro e Banca centrale europea. L’Italia considera un inatteso declassamento del suo debito a breve termine, cioè i Bot, l’aggiustamento tecnico con il quale la Bce ha rivisto alcuni rating con i quali lavora ogni giorno per garantirsi nell’ipotesi estrema del fallimento di una banca. La quantità di finanziamento che il mondo del credito riceve dall’Eurotower dipende dal valore che la stessa Bce assegna alle garanzie, cioè ai titoli di Stato; su questo fronte si sono accese tensioni fra Roma e Francoforte, secondo il nostro ministero dell’Economia la Bce tratterebbe il debito italiano come fosse molto meno sicuro di prima; i tecnici del Tesoro giudicano la decisione fuori tempo, proprio ora che i nostri titoli tornano ad ispirare fiducia.