Giustizia – Nel giorno in cui riesplode l’allarme tangenti, e poco dopo gli arresti di Firenze, sbarca in Senato il ddl Anticorruzione. Dopo settimane di indiscrezioni, il governo ha presentato il testo del nuovo reato di falso in bilancio. Scompaiono le soglie di punibilità e si inaspriscono le pene per le aziende quotate in Borsa: da 3 a 8 anni di reclusione. Per le imprese non quotate la pena va da 1 a 5 anni; da 6 mesi a 3 anni per le non quotate nel caso si tratti di fatti di lieve entità. Il reato sarà perseguibile su querela solo per le piccolissime società, per tutte le altre sarà d’ufficio. Il ddl comprende anche un raddoppio di pena e dei tempi di prescrizione per il reato di corruzione. Entro mercoledì saranno presentati gli emendamenti in Commissione giustizia e dalla settimana prossima dovrebbe iniziare la discussione in Aula. Intervistato da La Repubblica, il presidente del Senato Grasso, dopo aver accolto con un “alleluja” il testo sul falso in bilancio, si dice fiducioso sui tempi dell’iter legislativo.
Il centrosinistra – Al termine di una lunga riunione alla segreteria nazionale, la Cgil prende le distanze dalla “coalizione sociale” lanciata dal segretario della Fiom Maurizio Landini. In una nota del sindacato guidato da Susanna Camusso, si legge che la strada della coalizione non rientra e non può rientrare tra le iniziative che la Cgil e le proprie strutture sindacali possono a qualsiasi titolo promuovere. Il comunicato sottolinea che la bocciatura arriva da tutti i vertici della Cgil: fattore importante, anche in vista del faccia a faccia di oggi tra Camusso e Landini sulla manifestazione organizzata dalla Fiom per il 28 marzo, per evitare che lo scontro si sposti sul piano personale.
Il centrodestra – L’annuncio della candidatura di Flavio Tosi alle Regionali venete, scuote il Carroccio ma non solo. Mentre tre senatrici sono pronte alla scissione per seguire il sindaco di Verona e alla Camera circolano i nomi di quattro parlamentari, il ribelle veneto ipotizza la creazione di uno schieramento di centrodestra vero, dove prima c’era il vuoto. Alla corsa di Tosi, guarda con un certo interesse il Nuovo centrodestra. Matteo Salvini, sembra non preoccuparsi troppo della scissione interna al suo partito anche se, sul Veneto, ha iniziato ad abbassare i toni, convinto che alla fine Forza Italia sosterrà Luca Zaia. Dal canto suo, Silvio Berlusconi si rende conto che se il suo partito e il Ncd di Alfano si schierassero con Tosi, la poltrona di Zaia sarebbe a rischio. Per questo, l’ex Cavaliere prende tempo e rinvia il faccia a faccia con Salvini, mentre si gode i successi giudiziari e si cura le ferite inferte dal suo Milan.
Politica estera
Israele – Abbandonati i toni apocalittici sull’Iran e la minaccia nucleare, nelle ultime febbrili ore di campagna elettorale Bibi Netanyahu si gioca il tutto per tutto per tentare di recuperare i diversi seggi che lo separano da Yitzhak Herzog dell’Unione sionista. Il premier uscente parla da uno degli insediamenti di coloni ebrei più contestati, a sud di Gerusalemme Est, e punta sulla difesa di Israele da chi vuole dare terra ai palestinesi, da chi vuole dividere la Capitale, da chi vuole uno Stato palestinese. Ed è proprio questa l’ultima carta che gioca Netanyahu: finché sarò premier, dice, non ci sarà nessuno Stato palestinese. La parola finale la metteranno oggi i quasi sei milioni di israeliani chiamati alle urne.
Libia – Il Consiglio dei 28 ministri degli Esteri europei ha lanciato un ultimatum alle fazioni libiche perché arrivino rapidamente al cessate il fuoco e al varo di un governo di unità nazionale. Dopo aver raggiunto la stabilità politica, la Ue potrebbe intervenire con una missione per affrontare le emergenze legate alla sicurezza del Paese. Sarà compito di Federica Mogherini tradurre queste linee guida in una strategia completa per la Libia. Su un’eventuale azione italiana, interviene il neocapo di stato maggiore Danilo Errico: in un’intervista al Corriere della Sera, Errico dice che l’esercito sarebbe pronto a partire se il premier Renzi desse il via libera all’intervento.
Economia e Finanza
Mario Draghi – Il presidente della Banca centrale europea conferma e rafforza il suo ottimismo sull’inversione di tendenza dell’economia dell’eurozona. La maggior parte degli indicatori suggerisce che si sta assistendo a una ripresa sostenuta, ha evidenziato Draghi, con la fiducia di consumatori e aziende in aumento. I meriti? Da una parte le misure prese dalla sua Bce, dall’altra gli effetti che i provvedimenti messi in atto dai governi stanno iniziando a produrre. Ma il presidente Draghi resta comunque con i piedi per terra: l’Europa rimane vulnerabile agli choc e, tra quelli che non cita, la crisi greca è la crepa più pericolosa per la compattezza europea.
Inps – Cominciano a dare i loro frutti gli sgravi contributivi in vigore per chi assume dall’inizio di gennaio. Nei primi venti giorni di febbraio, 76mila aziende hanno chiesto di accedere alla decontribuzione, prevista dalla legge di stabilità, per le assunzioni a tempo indeterminato. Gli effetti delle nuove norme sono stati annunciati dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, in attesa delle prossime rilevazioni che forniranno un quadro più completo. E, secondo i consulenti del lavoro, fino al 10 marzo le nuove assunzioni con contratto a tutele crescenti sono state 275mila.