La Legge Regionale 9/2018 contro la criminalità organizzata, la cosiddetta Legge Bova, ha introdotto importanti normative in merito alle sale da gioco e alle slot machine con il chiaro intento di ridurre le occasioni in cui, giocando d’azzardo, intere famiglie possano trovarsi in grosse difficoltà sociali ed economiche.
La discussione e il confronto su tali misure è al centro del seminario promosso dall’on. Arturo Bova per il prossimo 30 aprile (ore 9:30, Sala Verde della Cittadella Regionale) per il primo “NoSlotDay”, la giornata appositamente ideata per mantenere alta l’attenzione di istituzioni e società civile sulla piaga del gioco d’azzardo patologico che si ripeterà, per cosi come previsto dall’art. 54 della legge 9/2018, il 30 aprile di ogni anno.
Oltre al coinvolgimento diretto del Prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino e del Questore del capoluogo Amalia Di Ruocco che hanno sin da subito sposato lo spirito e le intenzioni del progetto, all’iniziativa parteciperanno l’Ufficio Scolastico Regionale con la direttrice Maria Rita Calvosa, Unioncamere Calabria con il presidente Klaus Algieri, Anci Calabria con il presidente Gianluca Callipo e la rete di associazioni “Mettiamoci in gioco” con il suo portavoce Roberto Gatto.
Per la Regione Calabria interverrà il presidente on. Mario Oliverio, mentre per il Consiglio regionale il presidente on. Nicola Irto. La relazione introduttiva sarà curata dallo stesso on. Arturo Bova, presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta in Calabria: «La ludopatia e tutti i costi sociali ad essa associati sono un problema di cui dobbiamo farci carico – ha spiegato Bova nel presentare l’iniziativa -. Soprattutto noi che abbiamo il compito di amministrare, dobbiamo prendere coscienza di quanto questo tema sia di scottante attualità in tante famiglie calabresi. Abbiamo quindi il dovere di attuare delle contromisure».
«Nella Legge Regionale 9/2018 – ha proseguito – abbiamo previsto una serie di azioni che si propongono di contrastare anche l’interesse criminale che ruota attorno al business del gioco d’azzardo, legale o illegale che sia, perché tale interesse si traduce spesso in usura, riciclaggio ed estorsione, tre tra i grandi mali che avvelenano la nostra società».
«Voglio quindi ringraziare la Regione Calabria, il Consiglio Regionale, la Prefettura, la Questura e tutti gli altri Enti e associazioni che hanno inteso sposare, con viva e concreta partecipazione, questa causa: inizia un percorso che aiuterà concretamente tantissime persone e che ci renderà sicuramente migliori», ha concluso l’on. Bova.