“L’Anac e’ un’autorita’ indipendente dalla politica, ha colmato un grande vuoto viste le tante segnalazioni che riceviamo anche dagli esponenti di tutti i partiti. Farne a meno significherebbe riavvolgere il nastro della modernita’ fino al punto di partenza, rinunciare all’idea della trasparenza. Non credo sia possibile”. Cosi’ il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, in un’intervista al Corriere della Sera. A chi come Stefano Parisi, dice che l’Anac va abolita replica: “Sono rispettoso delle scelte della politica ma mi viene il dubbio che Parisi non sappia di cosa parla. La soppressione dell’Anac sarebbe impossibile, anche per via di una serie di impegni internazionali. In ogni caso sto ancora aspettando di vedere, carte alla mano, in quale vicenda avremmo bloccato il Paese”. Quanto al decreto sulle intercettazioni “sspetto di vedere il testo. Ho qualche perplessita’ sul fatto che sia la polizia giudiziaria a dover trascrivere le intercettazioni rilevanti per le indagini. Gli abusi ci sono stati e bisognava intervenire. Ma credo che lasciare al pm il ruolo di garante sia nell’interesse di tutti, anche della polizia. Saluto invece con grande piacere la norma che consente ai giornalisti di avere direttamente le istanze cautelari. E’ un mio vecchio pallino”. Infine, su possibili candidature in vista delle prossime politiche e se il Pd lo abbia cercato, Cantone chiosa: “No. In ogni caso rifiuterei perche’ devo portare a termine il mio mandato e interromperlo sarebbe quanto meno inopportuno”.