Tra sabato 21 e lunedì 23 dicembre 2019 la Sicilia, come gran parte dell’Italia, è stretta nella morsa di una perturbazione atlantica caratterizzata da piogge torrenziali e venti impetuosi di maestrale: la Protezione civile emana più allerte meteo. Alla fine i danni risultano pesanti, tra allagamenti, alberi e pali della luce sradicati e che in alcuni casi schiacciano i mezzi in sosta, cornicioni crollati, tetti di lamiera divelti: a Palermo si registrano anche dei feriti, per il cedimento del solaio di un’abitazione. I traghetti vengono bloccati proprio a causa del vento. Gli interventi dei vigili del fuoco sono centinaia. Basta verificare su qualsiasi organo d’informazione per avere conferma della situazione di emergenza.
Tra i tanti danneggiati, c’è anche un giovane professionista che risiede in un comune del Siracusano che la sera di domenica 22 dicembre lascia la sua Jaguar Land Rover Limited nel parcheggio sotto casa. A tarda ora, “serrato” nella sua abitazione al riparo dalla buriana, il proprietario della vettura sente un botto, si affaccia alla finestra e scorge un grosso bidone della spazzatura che il vento sospinge qua e là e che centra in pieno anche la sua macchina. L’indomani, quando il tempo concede un po’ di tregua, il trentunenne va a controllare e purtroppo constata come il contenitore abbia prodotto un bel danno al posteriore dell’auto, spaccando il paraurti: uno “scherzetto” che costa sui mille euro, come da preventivo richiesto a un carrozziere per riparare il danno.
Per fortuna l’automobilista, dato anche il valore della sua Jaguar, aveva pensato bene di assicurarla non solo per la Rc-auto, stipulando con Sara Assicurazioni una polizza multi risks estesa pressocché a tutte le garanzie: incendio, furto e rapina, cristalli, atti vandalici e, appunto, eventi atmosferici, per un premio annuo di ben 780 euro. Dunque, il trentunenne si reca subito nell’agenzia del suo paese dove si è assicurato per denunciare il sinistro, ma già qui si sente dare la prima risposta disarmante: inizialmente non vogliono neppure aprire la pratica perché non si sa a chi appartenga il bidone e pretendono che l’assicurato vada in cerca del suo proprietario! Come se il “responsabile” dell’urto fosse il cassonetto e non il vento.
Superato il primo ostacolo, inizia però un kafkiano tira e molla con il liquidatore di riferimento della pratica, del centro liquidativo dalla sede di Roma di Sara, il quale richiede la certificazione del fenomeno atmosferico da parte delle autorità competenti, ma non gli bastano gli avvisi di allerta meteo per burrasca e venti fortissimi diffusi nei giorni in questione dalla Protezione Civile della Sicilia, che gli vengono subito forniti: pretende un documento ufficiale che attesti che l’evento si è verificato e in quel dato luogo. Dopo tante ricerche e perdite di tempo – intanto i giorni passano – il danneggiato riesce a procurarsi, direttamente dalla Protezione Civile regionale, e a produrre un grafico che riporta l’intensità dei venti tra il 22 e il 25 dicembre nell’area sud orientale del Siracusano, registrarti nelle stazioni anemometriche di Augusta, Noto e Pachino. E da cui emergono velocità con punte di 55 km/h. Ma neanche questo basta perché, secondo il solito liquidatore, “il vento non è menzionato tra gli eventi in garanzia”.
A quel punto il giovane, per essere assistito, attraverso il consulente personale Salvatore Agosta, si è affidato a Studio3A-Valore S.p.a., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha subito verificato le condizioni di assicurazione del contratto e la piena copertura in polizza del danno denunciato, rinnovando la richiesta di risarcimento alla compagnia.
Ma, con risposta del 4 maggio, Sara ha ribadito un fermo e incredibile diniego. “Siamo spiacenti, il sinistro non risulta indennizzabile. Dalla certificazione ricevuta della Regione Sicilia emerge che il vento è stato registrato a una velocità massima di 55 Km/h, dalla Scala Beaufort della forza del vento: tale velocità rientra nella classificazione di vento forte e pertanto non si configura nessuno degli eventi atmosferici previsti in polizza” scrive il liquidatore “di riferimento”, alludendo in particolare a uragani, trombe d’aria e tempeste.
Peccato che la polizza gli eventi naturali li copra tutti, quali (ad esempio, ma non solo) uragani, trombe d’aria, tempeste, alluvioni, inondazioni, mareggiate, frane e smottamenti. Dato il tenore della risposta, ora Studio3A inoltrerà formale reclamo nei confronti della condotta pretestuosa della compagnia all’Ivass, l’Istituto di vigilanza sule Assicurazioni, e andrà fino in fondo per ottenere quanto spetta di diritto al proprio assistito.
Dott. Nicola De Rossi