Antonio Troise
Neanche le vacanze estive fermano il cantiere della manovra 2018. I tecnici del governo gialloverde continuano a lavorare sui principali capitoli della prossima Legge di Bilancio. I dettagli definitivi si conosceranno solo ad ottobre, quando sarà più chiaro il quadro macroeconomico. Anche se dalle prime indiscrezioni la manovra dovrebbe aggirarsi sui 25 miliardi. La metà servirà a disinnescare l’aumento dell’Iva che dovrebbe scattare da gennaio. Ma nel provvedimento troverà sicuramente posto un pacchetto destinato al Sud. Tre in particolare le misure allo studio: proroga del bonus decontribuzione per renderlo poi definitivo, estensione dell’incentivo Resto al Sud destinato ai giovani che vogliono mettersi in proprio e avviare un’attività, rilancio degli investimenti pubblici, spingendo anche Rfi e Anas a rispettare la quota del 34 per cento.
“Nella legge di Bilancio – conferma la ministra per il Mezzogiorno, Barbara Lezzi – ci saranno interventi ad hoc per il Sud insieme ad altre misure nazionali che faranno registrare i vantaggi maggiori proprio nel Meridione. Per quanto riguarda le mie competenze, il caposaldo resta il rispetto del vincolo degli investimenti pubblici nel Sud. Un obbligo previsto nella legge di bilancio del 2riguardino a ora mai rispettato”. La crescita degli investimenti pubblici è uno degli obiettivi sul quale stanno lavorando anche i tecnici dell’Economia. Il ministro Giovanni Tria ha già fatto partire una due diligence su tutti gli interventi pianificati ma mai partiti. Opere per miliardi di euro che fanno capo non solo alle amministrazioni centrali ma soprattutto a quelle periferiche e che potrebbero dare un forte contributo alla crescita economica.
Si cercherà anche di accelerare la spesa dei fondi europei, altro capitolo che sta particolarmente a cuore alla Lezzi. “Vogliamo semplificare il pagamento degli interventi realizzati con le risorse di Bruxelles, eliminando una serie di procedure sostanzialmente duplicate che rallentano la spesa e rendono più farraginoso il lavoro degli enti locali”.
Per favorire la nascita di nuove imprese l’idea è di estendere l’incentivo Resto al Sud, gestito da Invitalia (50mila per ogni giovane che avvia un’attività fino a un massimo 200mila euro per quattro soci) anche a chi ha superato la soglia dei 36 anni. L’operazione sarebbe già coperta e potrebbe contribuire alla creazione di almeno 3mila nuovi posti di lavoro stabili. Anche la proroga del bonus decontribuzione (al 100% fino a un tetto di 8060 euro) sarà destinato alle imprese che assumono con contratti a tempo indeterminato o disoccupati over 35 senza lavoro da almeno sei mesi.
Si comincia a capire meglio anche il capitolo fiscale della prossima manovra. Previsto un avvio soft della cosiddetta Flat Tax che dovrebbe riguardare per ora solo piccole imprese e titolari di partite Iva, in tutto circa 500mila soggetti. Nel frattempo si comincerà a mettere mano al riordino delle aliquote Irpef (potrebbero diventare solo tre) e all’introduzione del “quoziente familiare” sul modello francese. Il calcolo delle tasse sarebbe effettuato cioè cumulando i redditi familiari e dividendo la somma per il numero dei componenti della famiglia, con deduzioni e detrazioni che garantirebbero la progressività del nuovo sistema fiscale.