Ambienti del governo e della maggioranza confermano che è deciso: dopo anni di annunci a vuoto, la Finanziaria per il 2018 introdurrà una tassa per i giganti del web. Non sarà nel decreto fiscale che verrà approvato la prossima settimana, né nel disegno di legge del governo: la norma arriverà solo durante l’esame parlamentare. Resta da decidere fra un paio di opzioni tecniche.Quella più soft prevede di imporre un’aliquota pari a circa l’8 per cento a tutti i big della rete senza stabile organizzazione in Italia. «E la strada tecnicamente più semplice ma – spiega una fonte impegnata nel dossier – senza controlli adeguati avrebbe l’effetto di una carezza». Sul tavolo c’è comunque una seconda opzione più elaborata: se l’azienda ammette volontariamente di avere una stabile organizzazione nel Belpaese (e dunque un fatturato più alto di quello denunciato) il governo si limiterebbe a imporre il pagamento dell’Iva dovuta. Questa soluzione corre però il rischio di violare i principi di equità e secondo alcuni sarebbe perfino incostituzionale.