di LAURA BERCIOUX
Mentre la neonata moriva perché non trovava posto in corsia, il direttore del 118 di Palermo, in vacanza in Sardegna, viene soccorso da un veivolo dell’Elisoccorso con a bordo personale specializzato per farsi riportare in Sicilia. Una storia che indigna l’opinione pubblica.
L’Assessore Borsellino che voleva dimettersi per la morte della neonata, ha chiesto un accertamento e dei chiarimenti sulla questione: per quale motivo è stato inviato l’elicottero? Gaetano Marchese, 60 anni, ha accusato un dolore al petto. Un’ambulanza lo ha portato ad Alghero dove viene diagnosticata un aneurisma, mentre il dottore parla di una dissecazione dell’aorta. Marchese avrebbe rifiutato i ricoveri nei centri di Sassari e Cagliari chiedendo alla centrale del 118 di portarlo in Sicilia, dove è stato poi operato.
Marchese ha subito un’operazione al cuore molto seria e dice di essere vivo per miracolo. Ma come funziona il soccorso in elicottero? “I voli extraregionali sono autorizzati direttamente dal direttore di centrale o tramite l’assessorato regionale in particolar modo quelli con destinazione Ismett. Lo prevede il capitolato tecnico d’appalto sottoscritto tra la Regione e la Inaer Aviation Italia che si è aggiudicata la gara. Lo abbiamo fatto tante volte con le regioni limitrofe anche con nazioni vicine come con la Tunisia” dice Marchese . Ho chiesto l’intervento dell’Ismett perché nell’ospedale di Alghero dove ero stato trasferito solo dopo tre ore dal mio arrivo mi è stata fatta una Tac. Esame che avevo richiesto sin dal mio arrivo attorno alle 00.30 – aggiunge Marchese – Avevo subito compreso che il mio caso era stato sottovalutato dall’equipe di Alghero. Io non avevo un aunerisma, ma una dissecazione aortica. Ogni ora che trascorrevo ad Alghero rischiavo di morire. Avevo compreso tutti i sintomi visto che appena 20 giorni prima improvvisamente anche mia madre ha avuto la stessa patologia”.
Non è d’accordo l’Assessore alla Salute sardo Luigi Arru perché è stata una scelta personale del Direttore del 118 Gaetano Marchese: la piccola Nicole non ha avuto questa chance. E’ morta dopo pochissime ore di vita. Arru afferma che non ci sono stati ritardi e che la diagnosi, contrariamente a quanto sostiene Marchese, è stata assolutamente corretta. “Il paziente è arrivato in ospedale ad Alghero alle 0.30 del 16 gennaio scorso a bordo di un’ambulanza medicalizzata dopo aver chiamato il 118, lamentando un dolore al torace. È stato sottoposto a tutti gli esami, dall’elettrocardiogramma che ha escluso l’infarto, agli esami di laboratorio fino alla Tac che ha permesso di formulare la diagnosi, confermata alle 3.45 dalla consulenza cardiochirurgica, cioè un aneurisma dissecante dell’aorta. Gli è stato così consigliato – sottolinea l’assessore sulla base della relazione della Asl – di entrare immediatamente in sala operatoria a Sassari, dove tutto era già pronto. Ma Il dottor Marchese ha scelto di tornare in Sicilia, perdendo ore preziose visto che è stato operato solo sei ore più tardi. Ora sostiene che la dissecazione non gli sia stata riconosciuta e che perciò ha ritenuto di non farsi operare a Sassari ne a Cagliari: ma – chiarisce Arru – quella diagnosi è scritta nero su bianco, così come tutti gli orari sono registrati elettronicamente”.Marchese si difende dicendo che”.Ho solo da medico tutelato la mia salute come quella dai tanti pazienti trasportati e salvati dal 118. In questo momento sono tuttora ricoverato e molto provato. Ma assicuro sin da adesso che tutelerò la mia immagine in tutte le sedi opportune”.
La piccola Nicole non poteva tutelarsi, ha lottato per sopravvivere nella giungla dell’indifferenza. Il Presidente della Commissione Affari Sociali e Sanità, Pierpaolo Vargiu si esprime sul caso “Qualche giorno fa ci hanno spiegato che una neonata è morta dopo tre ore di vita perché mancavano i posti nelle Unità di terapia intensive prenatale degli ospedali di Catania. Oggi veniamo a sapere che un elisoccorso salva la vita del direttore della Centrale operativa del 118 di Palermo, partendo all’alba dalla Sicilia verso la Sardegna. Auguriamo al dirigente del 118 di guarire presto, ma nello stesso tempo non possiamo non pensare a quanti cittadini non hanno potuto accedere alle cure necessarie in maniera tempestiva per la propria sopravvivenza perché magari non in posizioni apicali. In Sicilia, come in tantissime altre regioni, ci sono due sanità diverse. Un sistema sanitario che funziona per davvero garantisce il diritto alla salute di tutti, soprattutto dei più deboli. Due storie che evidenziano la sanità siciliana che si presenta ancora una volta, inefficace e “raccomandata”.