La Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha confiscato la lavanderia industriale “Iacovo Maria”, con sede a Diamante (Cosenza), ritenuta nella disponibilita’ di Antonio Mandaliti, arrestato nell’estate del 2016, insieme alla moglie, nell’ambito dell’operazione “Frontiera”, coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, che ha colpito gli interessi, anche economici, della potente cosca Muto, egemone nel comprensorio di Cetraro.
Il decreto e’ stato emesso dal Tribunale di Cosenza al termine delle indagini patrimoniali svolte dalla Dia, i cui esiti sono confluiti in una proposta avanzata dal Direttore della Dia all’ autorita’ giudiziaria che aveva gia’ portato al sequestro del bene. Secondo il Tribunale, la lavanderia industriale e’ “frutto o reimpiego di attivita’ illecita in periodo di pericolosita’ sociale del proposto” e gli indizi “si ricavano dall’ordinanza nei confronti di Mandaliti nel procedimento Frontiera, nell’ambito della quale le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, affermative della fittizieta’ dell’intestazione della lavanderia Iacovo e dell’atteggiamento di Mandaliti volto ad imporre il monopolio dei relativi servizi grazie alla propria appartenenza alla cosca Muto, sono considerate, oltre che intrinsecamente coerenti, anche estrinsecamente riscontrate dal compendio intercettivo agli atti di quel procedimento”. Per Mandaliti e’ stata disposta anche la sorveglianza speciale per 3 anni con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.