La morte di Kuciak. il giornalista investigativo ucciso in Slovacchia, si è rivelata un boomerang per chi ha voluto mettergli il bavaglio. Perché ora davvero il premier populista, Robert Izzo, va incontro ad una crisi politica. Uno dei tre partiti che sostengono la coalizione, infatti, ha minacciato di lasciare il governo se non si dimetteranno il Ministro degli Interni e anche il capo della polizia.
A Bratislava comincia la campagna che è stata terreno di conquista per la criminalità organizzata. Che ha fatto crescere i suoi guadagni e il suo business non solo nell’ambito dell’allevamento, con i fondi strutturali europei. Sette i fermati fra cui tre calabresi, come l’imprenditore Antonino Vadalà e altri suoi familiari, il fratello e il cugino. Vadalà era legato molto saldamente con Maria Sotskova, che è stata la consigliera più vicina al premier Izzo fino a ieri, quando si è dimessa insieme ad un altro suo importante e collaboratore.
Kujac sarebbe stato ucciso con la sua compagna proprio perché stava indagando sui rapporti tra Ndrangheta e politica