Parole al miele per lo scugnizzo partenopeo Lorenzo Insigne, indicato come suo possibile erede: “Può essere lui, deve solo trovare la via del gol con più continuità”. “Rimpianti? Nessuno. Grazie all’Udinese ho disputato un Mondiale e due Europei, ho giocato la Champions e non credo che potessi chiedere di più”. Cosi’ l’ex attaccante dell’Udinese e della Nazionale, Antonio Di Natale, ai microfoni di Radio Crc. Sono un grande tifoso degli azzurri. Come quello raccontato da Antonio Di Natale, bandiera dell’Udinese che è tornato a parlare dopo quasi un anno dal suo addio ai bianconeri.
Oggi Totò Di Natale svela l’arcano che ha incuriosito migliaia di persone durante la sua permanenza in A e rivela il mistero per cui molti dei fantallenatori hanno protestato, per l’impossibilità di schierare un goleador da almeno 20 gol a campionato. “Io non ho mai pensato di giocare per il Napoli, forse per me quella divisa sarebbe stata troppo pesante; ma resto comunque tifosissimo della squadra della mia città”. La confessione di Totò conferma l’atroce sospetto che ha tormentato i tifosi friulani per anni: Di Natale ha “scansato” deliberatamente gran parte delle trasferte allo stadio San Paolo (tra l’altro tutte le ultime quattro di fila), per poi cercare di farsi perdonare sotto l’arco dei Rizzi, dove il bomber dei bomber ha “fischiato” addirittura due triplette di fila, nel 2010, al Napoli.
Ragione di cuore dunque per Di Natale non presentarsi al ‘San Paolo’. Ho fatto questa scelta e mi sono trovato bene.