Giuseppe Catena, il dipendente di un pub di 29 anni, raggiunto per errore da un proiettile mentre stava depositando rifiuti all’esterno del locale in piazza Sanita’ a Napoli, resta in prognosi riservata. Il giovane e’ rimasto coinvolto nell’agguato nel quale e’ stato ucciso Pietro Esposito, capo dell’omonimo clan del quartiere, di 45 anni. Catena e’ stato sottoposto a un intervento chirurgico nell’ospedale Vecchio Pellegrini dove e’ stato trasportato da un amico che lo ha soccorso. Il proiettile lo ha ferito all’addome. Le sue condizioni sono gravi ma i sanitari sono fiduciosi. Esposito si trovava in sella ad uno scooter quando e’ stato avvicinato e colpito dai sicari che hanno esploso cinque, sei colpi di pistola che lo hanno raggiunto alla testa ed al torace. Tra i suoi precedenti rapina, omicidio, spaccio di stupefacenti e associazione a delinquere. Il figlio di Esposito era stato il primo morto ammazzato del 2015, ucciso il 7 gennaio scorso dai killer che entrarono in azione sparando nove colpi di pistola. Ancora paura per questo altro agguato per i residenti della Sanita’: piazza San Vincenzo, dove e’ stato ucciso Pietro Esposito, e’ la stessa dove all’alba del 6 settembre scorso fu ammazzato il diciassettenne Genny Cesarano. L’agguato – sul quale indaga la Polizia – viene ritenuto un altro capitolo della guerra di camorra in corso nel centro storico per il controllo dei traffici illeciti, ed in particolare dello spaccio di stupefacenti.