Gli agenti della Unità Operativa Tutela Emergenze Sociali e della Unità Operativa Tutela Ambientale, sono intervenuti nella zona industriale di Poggioreale e hanno accertato che, all’interno di un’area di circa 98.000 mq sita in via Galileo Ferraris, di proprietà di una società milanese, vi era la presenza di un insediamento di etnia rom. Nelle circostanze si è accertato che la popolazione rumena ivi insediata aveva realizzato senza alcuna autorizzazione 140 manufatti di cui, 128 in legno e 12 in mattoni in lapil-cemento. Tutti i manufatti erano stati adibiti ad uso residenziale per singolo nucleo familiare, tranne uno di quelli in muratura che era stato adibito a locale ad uso ricreativo e spaccio di generi alimentari. All’atto del controllo sono stati identificati gli occupanti e sottoposti a sequestro penale con relativa denuncia alla Procura della Repubblica ai sensi dell’art. 44 del D.P.R. 380/2001 per violazione delle norme in materia edilizia e ai sensi dell’art 633 codice penale per occupazione abusiva di terreno. Metà dell’area, pavimentata in cemento e asfalto pre-esistente, era stata occupata dai manufatti abusivi, mentre l’altra parte, circa 30 mila mq, in terra nuda, era stata adibita ed invasa da un ingente accumulo di rifiuti misti speciali e non, anche pericolosi, tra i quali sono stati identificati i seguenti materiali: ingombranti, legno, ferro, arredi, plastica, materassi, pellami, sacchi contenenti scarti tessili, numerosi pneumatici fuori uso, elettrodomestici e componenti elettronici, materiale da risulta, componenti e lamiere di veicoli, guaine di cavi elettrici, amianto e guaine bituminose, pannelli di varie tipologie di materiali, elettrodomestici e materiali di vario genere. Nell’ambito dell’operazione gli agenti hanno sorpreso alcuni soggetti intenti allo smontaggio di parti metalliche ed elettroniche dai rifiuti sopra elencati.
Per questi motivi l’area di discarica, nella porzione di superficie di 30.000 mq, è stata sottoposta a sequestro per violazione del D. Lgs. 152\2007.
Le indagini, ancora in corso, fanno presumere che l’accumulo di rifiuti sia frutto dell’attività illecita operata da soggetti di etnia ROM i quali, per edificare e mantenere le proprie dimore, provvedono al recupero di materiali, in parte anche pericolosi, al fine di trarne proventi economici illeciti tratti dalla vendita di ferro, rame e altri materiali sui cui fare lucro.
L’attività investigativa segue altre precedenti attività di controllo già effettuate nei mesi precedenti su tutti gli altri insediamenti Rom.