Ai giornalisti Titta Fiore e Antonello Perillo, alla musicista Monica Leone, all’attore Peppe Barra e all’attrice Tosca d’Aquino è stato conferitoil prestigioso Premio “Napoli per l’eccellenza 2016 – Civicrazia”. Mentre una menzione d’onore è stata attribuita alla grande Sofia Loren, per la sua appassionata vicinanza alla città. Per la sezione giovani, il premio è andato al gruppo di scrittori “Storie di Napoli” per il successo dell’omonimo libro edito da Spazio Cultura Italia, ed ancora al giovane poeta Antonio Leccisi. Durante la serata alla Galleria “Al Blu di Prussia” di Napoli, condotta con la proverbiale verve dal giornalista Mimmo Liguoro, sono state consegnate le splendenti “Stelle civicratiche” che omaggiano personalità e coloro i quali, a Napoli e per Napoli, hanno fatto dell’eccellenza un obiettivo costante del proprio impegno della propria attività. “Una iniziativa di politica culturale nata da una spinta forte e da una precisa volontà di reagire – racconta Lucia d’Amico Tilena, Presidente del Comitato e ideatrice del premio – all’indecoroso spettacolo della spazzatura e di quelle immagini delle strade invase di rifiuti che tempo fecero il giro del mondo “. Donna dunque combattiva e di formazione crociana, la presidente racconta che ha voluto contrastare i tanti denigratori città opponendo “una sfida a partire proprio da Napoli e dall’eccellenza morale che trova le sue radici nelle diverse forme d’arte, dal cinema al teatro alla cultura in genere”. E poi la d’Amico Tilena ha aggiunto: “A Napoli si parla poco di politica culturale intesa come la capacità di produrre e di tradurre in azioni e comportamenti quotidiani il nostro patrimonio storico e ideale, ad esempio partendo dalle scuole primarie ”.
A Titta Fiore, energica e brillante responsabile delle pagine di Cultura de il Mattino, è stata riconosciuta la grande professionalità unita alla passione per il suo mestiere. Infatti la motivazione del premio recita così: “Pilastro del quotidiano principale di Napoli, della Campania e del Mezzogiorno, è un esempio splendente di professionalità e passione: quella che ogni giorno mette per affrontare le suggestive e mai semplici sfide del settore della Cultura e degli Spettacoli, che da diversi anni dirige in modo esemplare nelle stanze di via Chiatamone. Una stella del giornalismo italiano a cui va tutta la gratitudine dei civicratici napoletani”. “Una modernità intellettuale trasmessa da Matilde Serao – a cui è stato dedicato recentemente un convegno nella sede de il Mattino ha sottolineato la giornalista – che si deve unire all’entusiasmo, alla passione a vedere e raccontare. Questo è il giornalismo”.
Mentre il premio ad Antonello Perillo, caporedattore centrale del Tgr Campania, da lui diretto, viene assegnato con la seguente motivazione: “E’ tra i più apprezzati in Italia e ha raggiunto contatti da record, ha saputo dare all’informazione regionale della Rai una marcia in più con iniziative diverse dal passato e una forte attenzione al mondo dei social network. Il tg che con la squadra di giornalisti di primo piano propone ogni giorno è una narrazione completa ed efficace della complessa realtà di Napoli e della Campania”. E Perillo ha raccontato che, grazie a Maradona, divenne popolarissimo “perché fui scelto dal Pibe durante il silenzio stampa imposto dalla società per tre mesi, come l’unico giornalista che poteva intervistarlo. E alla domanda perché proprio io, Maradona rispose : “Perché non sei cattivo”. E poi ha aggiunto il principio che regola il suo Tg: “Evidenziare le cose positive del territorio campano. E’ vero siamo la terra di camorra ma anche quella degli anticorpi: di Raffaele Cantone, di Franco Roberti, di Federico Cafiero de Raho e di tanti altri che contrastano quotidianamente la criminalità organizzata”.
Peppe Barra ha ricevuto la stella civicratica dall’attrice Annamaria Ackermann, compagna sulle scene, che ha voluto sottolineare “la grande fatica che si deve dedicare al teatro e Peppe ha unito all’impegno la grande passione. E il Teatro gli ha dato ragione”. Barra è uno tra i più importanti interpreti della tradizione popolare napoletana, e la motivazione è esemplare: “E’ un orgoglio della nostra terra, di cui è straordinario interprete. Dagli esordi al fianco della mitica mamma Concetta, fino ai successi internazionali della Nuova Compagnia di Canto Popolare, passando per “La Gatta Cenerentola” e il recupero dell’intramontabile “Cantata dei Pastori”, Barra ha saputo tenere alto il nome di Napoli e ha saputo mettere in scena e in musica i suoi primati culturali che non potranno mai essere negati”.
Peppe Barra ha accolto il Premio con commozione ribadendo l’appello rivolto ai giovani “di non imbrattare i muri dei Palazzi storici di Napoli, di avere attenzione per la nostra città”. E poi ha incitato a fare “una catena di Sant’Antonio civica e della cultura”. Giusta conclusione, la recitazione di una favoletta tratta da “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile.
Dunque si premiano personalità d’eccezione che hanno mostrato un particolare impegno in ambito etico e civile e che si sono distinte nel campo artistico-culturale per aver promosso l’immagine partenopea in tutto il mondo. Ed è per questo motivo l’omaggio doveroso della Civicrazia va alla grande diva Sophia Loren: “Una stella che rifulge di una luce ineguagliabile, la regina del regno cinematografico napoletano. Sophia, nonostante la lontananza, è sempre stata vicina alle sorti della città. Le radici hanno sempre avuto un posto di primo piano nel cuore di una diva che ha saputo farsi amare da diverse generazioni negli ultimi 50 anni”.
E’ stato riconosciuto inoltre il premio alla brillante attrice Tosca D’Aquino: “Una scugnizza doc del grande schermo e della tv, dal sorriso penetrante, dalla fantasia e dalla simpatia che sprizzano da tutte le parti, è una napoletana che ha saputo farsi apprezzare in tutta la Penisola, dagli scoppiettanti esordi con Leonardo Pieraccioni fino ai recenti successi al fianco di Vincenzo Salemme. Con la sua verve è riuscita a trasmettere i valori positivi di Napoli agli occhi di tutti”.
Giunta alla settima edizione, la manifestazione, è stata insignita della Medaglia e del Patrocinio del Presidente emerito della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e dell’Università degli studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, è promossa dall’Associazione “Il Ponte della Civicrazia”, nata nel 1992.
La serata è stata allietata dal bel tocco musicale della pianista Monica Leone, premiata per “la grande personalità e sensibilità, è riuscita a farsi apprezzare in tutto il mondo, anche in Australia hanno capito la passione con cui è capace di interpretare i classici di autori immortali come Mozart o Beethowen. Una giovane stella che per la Civicrazia continuerà a brillare”.
Infine un meritato riconoscimento alla fresca eccellenza giovanile, al gruppo di ventenni scrittori per la pubblicazione di successo “Storie di Napoli”. Innamorati di Napoli, questi giovani, di cui 8 scrittori e 15 disegnatori, una pagina facebook con più di 20.000 iscritti, un sito internet molto frequentato con un patrimonio di centinaia di storie. Si definiscono cantastorie, piccoli novellieri con il sogno di raccontare, in modo innovativo, le storie che scrivevano Ferdinando Russo e Salvatore Di Giacomo. Sono stati definiti il gruppo di “Indiana Jones dei vicarielli” con l’obiettivo di far svegliare nei loro coetanei l’amore per le proprie radici. Ecco i fermenti di Napoli!