A Napoli c’è un palazzo che si dice sia stato costruito dal diavolo. E’ Palazzo Penne, sul cammino di Santa Barbara, nel centro della città. La nostra storia inizia nel 1406, quando re di Napoli era Ladislao e Antonio Penne il suo segretario. Quest’ultimo era innamorato della donna più bella della città. Che, per scegliere fra i suoi tantissimi pretendenti, mise una condizione ben precisa: sarebbe andata in sposa a chi avesse costruito il Palazzo più belle di Napoli nel minor tempo possibile.
Una sfida che Antonio Penne voleva assolutamente vincere. Ma come costruire un palazzo in una sola notte. Così decide di scendere a patti con il diavolo con tanto di contratto: il palazzo in cambio della sua anima. Il diavolo, ovviamente, non si fece pregare. Ma il segretario di re Ladislao aggiunge anche una piccola clausola: è vero che gli avrebbe ceduto l’anima ma, in cambio, il diavolo avrebbe dovuto contare i chicchi di grano che sarebbero stati sparsi nel cortile del Palazzo. Il diavolo si fece due conti e accettò: i numeri non erano mai stati un problema per lui.
In effetti, il Palazzo venne sù in una notte, Penne sposò la donna più bella di Napoli e, a un certo punto, il diavolo venne a riscuotere l’anima del segretario. Ma il segretario di Ladislao era furbo. E, così, mischiò la pece con i chicchi di grano. Il risultato fu che il diavolo si sporcava le mani mentre contava ed ogni volta doveva tornare a punto di partenza. Quando capì di essere stato beffato era ormai troppo tardi. Così, diede un pugno nel centro del giardino dove si aprì una voragine e sprofondò nell’inferno.
Il pozzo e il giardino sono ancora all’interno del Palazzo. Peccato che nessuno possa vederli: il Palazzo Penne è chiuso da cent’anni e sta cadendo in rovina. E, questa volta, il diavolo non c’entra per nulla.