Napoli-Cagliari si conferma gara a rischio per l’ordine pubblico. E gli scontri e le polemiche verificatisi sabato sera a Roma, in occasione della finale di Coppa Italia vinta dai partenopei contro la Fiorentina, alimentano ulteriori timori rispetto alla gara di questa sera al San Paolo. Anche per questo la Questura di Napoli lavora d’anticipo e manda un messaggio a tutta la tifoseria celeste. “Se stasera al San Paolo venissero esposte magliette, striscioni o qualsiasi altro elemento dai contenuti offensivi o intolleranti che incitano alla violenza” la partita Napoli-Cagliari non comincerà o sarà sospesa, con Daspo per i responsabili”, avverte la Questura.
“Sarà negato il fischio d’inizio oppure la gara sarà sospesa anche nell’eventualità che vengano esposti nello stadio, striscioni, stendardi, emblemi e altro materiale stampato dai contenuti offensivi o comunque intolleranti che incitano alla violenza”. Per individuare i responsabili le forze dell’ordine utilizzeranno il sistema di videosorveglianza dell’impianto sportivo di Fuorigrotta. La Questura di Napoli, infine, esorta i supporter partenopei a tenere comportamenti corretti e rispettosi del “Regolamento d’uso dell’impianto”.
Sull’ipotesi che il tifo napoletano questa sera si presenti con le maglie pro Speziale (il tifoso condannato per l’uccisione dell’agente Filippo Raciti a Catania, qualche anno fa), come aveva già fatto il capo ultrà azzurro, ‘Genny ‘a carogna’ in occasione della finale di Coppa Italia di sabato, prende posizione anche il presidente della Figc Giancarlo Abete. “La posizione della Questura è chiara – dice Abete – con situazioni di questo genere non si gioca. E’ una cosa che non può essere consentita, non se ne parla proprio”. ‘Se fosse per me non giocherei”, gli fa eco il presidente del Coni, Giovanni Malagò.
In mattinata la vedova di Raciti, l’agente ucciso a Catania, aveva invitato a sospendere la partita nel caso ci fossero magliette come quelle esposte da Genny a carogna all’Olimpico con la scritta “Speziale libero”, l’ultras in prigione per l’uccisione del marito