Quanto accaduto in via Luca Giordano al Vomero, dove è scoppiata una lite che ha coinvolto un extracomunitario, uno dei tanti che si pongono nei pressi dei numerosi esercizi commerciali del quartiere collinare, con il classico cappellino per chiedere l’elemosina, e che ha gettato il panico tra i numerosi passanti, dediti al consueto shopping del sabato mattina, rappresenta l’ennesima plastica testimonianza del clima che si respira nei confronti di quella che, di fatto, si è trasformata in una vera e propria inaccettabile invasione. Il clima è diventato rovente e la gente non ne può più. Le autorità preposte devono assolutamente intervenire. Il Vomero da quartiere cosiddetto “bene” della Città si è trasformato, negli ultimi anni, in una sorta di Corte dei miracoli, a causa della massiva presenza di accattoni, di mendicanti e di venditori di calzini e di articoli vari, che tartassano, a tutte le ore del giorno, i passanti con richieste insistenti e petulanti, le quali esasperano, sempre di più, le persone al punto che si assiste, non di rado, anche a diverbi piuttosto accesi per queste continue e assillanti molestie. L’ultimo episodio è solo la punta dell’iceberg rispetto a una situazione molto più complessa e difficile, per la quale bisogna immediatamente intervenire se si vuole evitare che accada il peggio. Un fenomeno preoccupante, quello dell’accattonaggio, che ha subito una notevole escalation, specialmente, rimanendo nel quartiere collinare partenopeo, nelle isole pedonali di via Scarlatti e di via Luca Giordano. Molti di questi questuanti stazionano permanentemente fuori da esercizi commerciali adibiti alla vendita o alla somministrazione di prodotti alimentari. In diversi casi vengono utilizzati anche minori o addirittura lattanti. Non lasciano in pace neppure le persone sedute ai tavolini dei bar o dei ristoranti o sulle panchine. Tutto ciò peraltro contribuisce non poco ad allontanare le persone, che non vogliono essere molestate con richieste petulanti di ogni genere. La gente non vuole, in alcun modo, essere infastidita e aggredita, seppure solo verbalmente, mentre passeggia o sta per i fatti suoi o chiacchiera con amici incontrati per strada o sorbisce un caffè o una bevanda. Per lo più i questuanti sono persone che si collocano quotidianamente sempre negli stessi luoghi, come se per loro fosse un vero e proprio posto di lavoro. Qualcuno ipotizza anche che possa esserci una sorta di regia occulta, il che potrebbe far pensare che, a monte, ci sarebbe una vera e propria organizzazione che sfrutta questi questuanti, per lo più immigrati. Aspetti sui quali occorrerebbe indagare per fare piena luce. Altri personaggi invece girano alla ricerca della persona più idonea da infastidire, per lo più donne sole o anziani. Capita sovente che non si fa in tempo a fermarsi per scambiare anche un semplice saluto con un amico incontrato per strada, che si viene assaliti da un nugolo di mendicanti, accattoni e venditori ambulanti di ogni genere di prodotto, dagli accendini ai calzini. Gli aspetti che recano maggiori fastidi sono legati all’insistenza e alla petulanza con le quali agiscono, sovente con insulti e improperi, a volte anche con sputi, al punto che si è costretti a salutare in tutta fretta l’interlocutore pur di liberarsi da questa vera e propria aggressione. La soluzione di questo problema, che ha assunto dimensioni inaccettabili, non è più dilazionabile. Per questo vanno sollecitati, ancora una volta, Prefetto, Questore e Sindaco di Napoli, ciascuno per le proprie competenze, a intervenire con l’urgenza del caso per restituire decoro e dignità alle aree interessate, liberandole, nel rispetto delle norme vigenti, da questa miriade di questuanti, accattoni e ambulanti abusivi che aumentano di giorno in giorno. In particolare, in analogia, con quanto già fatto, in un recente passato, dai sindaci di alcune città, come Como, Spoleto, Potenza, per combattere il dilagante degrado determinato dall’attuale stato di cose, l’amministrazione comunale partenopea potrebbe varare un’ordinanza anti accattonaggio, con multe salate, fino a tre zero di euro, per chi infastidisce i cittadini con qualsiasi forma di questua molesta, e con l’esplicito divieto di utilizzare minori, anziani, animali, persone disabili o, peggio, che simulino disabilità, per chiedere l’elemosina. Inoltre per questo tipo di molestie bisognerebbe applicare anche a Napoli il Daspo urbano, introdotto dalla legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti per la sicurezza delle città, con la possibilità di allontanamento dal territorio comunale, così come già fatto nei confronti di questuanti molesti in altre città, come Lodi.