Confesercenti Campania lancia il grido d’allarme per la “Galleria del Mare”, il centro commerciale della Stazione Marittima vicino al fallimento. Da novembre 2019 le 54 attività commerciali del centro non hanno introiti e, senza il ritorno del transito delle navi da crociera, non c’è prospettiva di ripresa economica che vada oltre l’emergenza Covid 19.
Il presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo ha sposato la causa e ha scritto alla Regione Campania e alla Camera di Commercio invocando sostegni e interventi. «Dobbiamo accendere i riflettori – ha detto il presidente di Confesercenti – sulle 54 imprese e sulle 200 famiglie che vengono da esse sostenute. Senza navi da crociera si troveranno senza lavoro e a forte rischio fallimento. La Regione deve intervenire, per dare supporto nell’immediato e nel futuro». «Il moderno shopper cittadino – si legge inoltre nella lettera inviata da Schiavo al Governatore Vincenzo De Luca – è ormai in crisi economica irreversibile. L’emergenza Covid-19 ha azzerato la presenza dei crocieristi e delle attività congressuali internazionali. Gli operatori commerciali e gli oltre 100 dipendenti e addetti, si sentono abbandonati. In queste condizioni la ripresa della Galleria del Mare e del Centro Congressi sarà molto dura se non impossibile». Urge un intervento dunque. «Il Presidente della Giunta Regionale della Campania – si legge nella missiva -, che in questi mesi ha dimostrato concretezza e seria attenzione alle problematiche delle imprese, si impegni per progettare una ripresa delle attività con un programma concreto di investimenti capace di promuovere le attività commerciali e la ripresa delle attività congressuali secondo le prescrizioni sanitarie anti Covid, anche per il ruolo turistico strategico che riveste la Galleria del Mare nella Stazione Marittima di Napoli».
Confesercenti Campania ha scritto anche alla Camera di Commercio di Napoli e al presidente Ciro Fiola. «Le attività commerciali della Galleria – si legge nella missiva firmata da Vincenzo Schiavo – ad oggi sono ancora chiuse perché, essendo strettamente legate al mercato crocieristico che con molta probabilità riprenderà solo nel 2021, non hanno motivo di restare aperte. Esse costituiscono una nicchia di mercato tuttavia importante in quanto rappresentano la prima immagine commerciale che la nostra città trasmette ai turisti in visita sulle navi da crociera. Ad oggi purtroppo non hanno avuto alcuna tutela e sostegno da parte del Governo Centrale, né dalla Regione Campania in quanto seppure siano attività commerciali, sono strettamente legate all’andamento del mercato turistico, oggi in ginocchio».
I responsabili delle attività si sono riuniti stamane e hanno incrociato le braccia per protesta . «Abbiamo voluto fortemente questo momento – ha sottolineato una di essi, Patrizia Gaudio – per uscire, col sostegno di Confesercenti, dall’invisibilità nella quale ci troviamo e per farci ascoltare dalle autorità. Lavoriamo esclusivamente con il comparto turistico-crocieristico, siamo dunque lavoratori stagionali, semestrali, e siamo fermi da novembre 2019. Non c’è previsione di ripresa per questo comparto per cui rimarremo fermi per 18 mesi. Con le nostre famiglia e non solo con le nostre attività siamo al collasso».