L’assessorato al Bilancio della Regione Siciliana ha informato la Procura della Corte dei conti a proposito di una legge che regola i compensi dei dirigenti pubblici che svolgono un incarico aggiuntivo in una società partecipata o in uno degli enti regionali. Tali burocrati dovrebbero rinunciare secondo la legge (n. 19, 2008) a metà dell’indennità loro spettante. L’intero compenso dovrebbe essere versato alla Regione dallo stesso ente o società in cui il dirigente ha prestato l’incarico. Solo in seguito a questo passaggio, la ragioneria generale dovrebbe occuparsi di liquidare il burocrate con il 50 per cento dell’indennità, a cui andrebbero sottratti inoltre oneri e tasse. C’è la possibilità che questo iter sia stato spesso eluso, ed è il motivo per cui la Regione ha inviato una lettera alla Corte dei Conti e sta provvedendo a una serie di controlli per verificare la regolarità delle procedure finora seguite.