Molti mestieri artigiani rischiano di sparire nel giro di una dozzina di anni. E’ l’allarme lanciato dalla Cgia, secondo cui tra il 2009 e il 2015 le professioni che hanno subito la riduzione del numero di iscritti piu’ importante sono stati i piccoli armatori (-35,5 per cento), i magliai (-33,1 per cento), i riparatori audio/video (-29,4%), i lustrini di mobili (-28,6 per cento), i produttori di poltrone e divani (-28,4 per cento), i pellicciai (-26 per cento), i corniciai (-25,7 per cento), gli impagliatori (-25,2 per cento), i produttori di sedie (-25,1 per cento), i camionisti (-23,7 per cento) e i falegnami (-23,2 per cento).
“Alcune professioni storiche dell’artigianato ormai stanno scomparendo – sottolinea il segretario della Cgia Renato Mason – Vuoi per le profonde trasformazioni che i rispettivi settori stanno subendo o per il fatto che i giovani non si avvicinano piu’ a questi mestieri. I barbieri, i calzolai, i fabbri, i fotografi gli ottici o i corniciai, ad esempio, sono in via di estinzione e oltre a perdere saperi e conoscenze che non recupereremo mai piu’, la chiusura di queste attivita’ sta peggiorando il volto urbano dei nostri paesi e delle nostre citta’”