“Perché Napoli è il Napoli”. Non esiste altro luogo al mondo in cui questa identità tra la città e la sua squadra sia così forte”. I riflettori sono spenti. Sono rimasti pochi amici a brindare alle emozioni e Maurizio de Giovanni sintetizza così il suo amore per Napoli e la sua squadra del cuore. Cuore e passione, il filo rosso che ha legato insieme una serata ricca di emozioni da leggere, da vedere, da ascoltare e da gustare. E, naturalmente, da toccare. L’occasione è la presentazione de “Il resto della settimana”, il nuovo libro di Maurizio de Giovanni, vero cantore della Napoli che vive. L’ambientazione, un luogo insolito, il salotto di Roche Bobois, di via Iannelli a Napoli, in cui l’autore del libro regala e legge pezzi inediti della sua vita. Le immagini, quelle di Carlo Arace, che racconta con i suoi quadri frammenti di quella Napoli che Maurizio descrive con le parole. Le emozioni ci sono tutte. Carlo e Maurizio come le sentinelle a guardia di una napoletaneità che traspare da ogni parola e da ogni immagine. A cui si fonde anche la musica, mirabile di Marco Zurzolo e il cibo, prettamente partenopeo. Accontentati tutti i sensi, comincia il viaggio e si procede al racconto della Napoli dei mille profumi, ma anche delle mille contraddizioni. La Napoli dove le consuetudini diventano regole e dove la voglia di riscatto rappresenta la sua vera forza. Quella Napoli in cui la passione di tutti è “la passione della vita, la fede calcistica”. Quella fede in cui Maurizio si fonde con Valter De Maggio, insuperabile cantore radiofonico di quel cuore azzurro che batte in ogni napoletano che si rispetti. La combinazione è esplosiva.
La serata spumeggiante. Imma Esposito presenta l’evento e cita la mamma: “dove c’è passione tutto riesce sempre bene”. E di sentimenti ce ne sono tanti. “Cerco di raccontare continuamente la passioni di questa città”, racconta de Giovanni. “Volevo descrivere l’effetto che fa il tifo calcistico sulla gente. Perché anche andare allo stadio significa raccogliere tutte queste passioni e io sentivo l’esigenza di raccontare i tifosi e le loro scaramanzie. In questo libro, infatti, ho immaginato che il protagonista, un professore di sociologia, decide di scrivere un libro che sappia parlare a tutti. Quale argomento può raggiungere il cuore e l’anima della gente? Il calcio naturalmente. Ma poiché lui non è preparato sull’argomento, va in un bar dal lunedì al sabato, il resto della settimana appunto, ad ascoltare storie di quelli che sono andati in trasferta”.
Il resto della settimana è così un vero romanzo di emozioni, di racconti e di racconti che descrivono le emozioni: è gioia e nostalgia, è desiderio di un sogno, è la celebrazione di un gioco e dei sui riti, è racconto di un viaggio senza che il protagonista si sia mosso materialmente da uno stesso luogo, è il racconto di storie.
Quella storie che fanno di Napoli una grande città.