La storia di Davide è il filo conduttore della giornata. Le sue parole raccolte in una poesia e recitate da Flavio Insinna sono di grande efficacia. E il video che racconta la sua storia lascia tutti senza parole. Si commuovono gli oltre 2mila giovani studenti che affollano l’ampio cortile della scuola “Sannino-Petriccione” di Ponticelli, quartiere della periferia est di Napoli, in cui si svolge l’inaugurazione dell’anno scolastico alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La sua storia è quella di quanti, provenienti da realtà povere e degradate, non hanno mai smesso di lottare e credere in un futuro migliore. Davide, infatti, è il 19enne che il 20 luglio del 1996 fu assassinato per aver osato guardare negli occhi un criminale mentre rubava il motorino a un suo amico. La scuola a lui intitolata è la sede scelta per la prima volta da un presidente della Repubblica fuori dal Quirinale per celebrare un evento così importante. Un luogo altamente simbolico. Che Mattarella non manca di sottolineare nel suo discorso: “Scegliete la vita non la morte, perché la scuola è presidio di legalità, il luogo dove apprendere che la camorra e le mafie possono essere sconfitte. Anzi che saranno sconfitte”. Una scelta forte, coraggiosa, un segnale di speranza per sottolineare che “la scuola è strumento straordinario di crescita collettiva e personale. Se la scuola non fosse questo, tradirebbe la sua ragione costitutiva”. E ancora: “la scuola cambia la vita. E’ l’anticorpo al conformismo e dunque alla sottomissione. La conoscenza è libertà, libertà di esprimere i talenti e le diverse aspirazioni. L’istruzione è la chiave della coscienza civile di un paese. Andate a scuola!!!”, conclude il presidente della Repubblica.
“Davide ci ricorda che l’Italia ha un credito aperto”. Aggiunge il ministro dell’istruzione Stefania Giannini. “La scuola è trovare maestri che ti guidano e qualche volta ti cambiano la vita. Governo e Parlamento hanno lavorato intensamente, è un anno di cambiamento per una famiglia così grande come quella della scuola: è una scommessa ambiziosa, quella che abbiamo voluto intraprendere. La scommessa è quella di voler spalancare le porte della scuola italiana all’Europa, alla digitalizzazione, al mondo del lavoro. C’è un’altra parola che dobbiamo rimettere al centro del nostro vocabolario accanto alla parola Istruzione, ed è la parola fiducia: il sinonimo di fiducia, nel caso della scuola, è la parola coraggio. Nessuno è solo a scuola, ricordatevelo”.
E aggiunge: “Bisogna far sì che l’Italiano sia presto lingua madre e non matrigna per i 750 mila bambini stranieri che non lo parlano e non lo sentono parlare in casa propria. A scuola, se è scuola, ci si deve sentire davvero a casa, subito e senza condizioni”.
“La visita di Mattarella all’istituto Sannino Petriccione rimette al centro del dibattito pubblico cose dimenticate ed è un sostegno alla scuola, alla scuola di periferia, allo sviluppo delle competenze dei ragazzi, alla lotta alla povertà e alla ripresa del dibattito sul Mezzogiorno”. Le parole precise e puntuali sono di Marco Rossi Doria, maestro di strada e assessore alla Scuola al Comune di Roma “Sono stato molto contento della visita del presidente della Repubblica. E’ una scuola che ho molto frequentato e che è stata capofila di tante attività. L’istituto Sannino Petriccione non è solo un presidio di legalità ma anche di possibilità, di futuro e di speranza”.