B. S. Aliberti Borromeo
Mario Scippa è uno degli autori contemporanei che meglio documenta i cambiamenti consequenziali alla direttive culturali, alle mode, ai regimi del nostro tempo. Attraverso i suoi scritti, l’autore, critico e poeta, pone in evidenza la necessità di avviare un rapporto autentico col mondo circostante, uscire dall’indifferenza, da quel torpore morale, da quel senso di estraneità che non si innalza a dimensione tragica ma si impantana in una squallida abulia, in un’inerte accettazione di ogni conformistica falsità o verità.
Suonno sunnate, è un urlo, un ammonimento, una poesia che sveglia, turba l’animo: il ruolo della poesia che generalmente dà visione d’estasi, eteree e sublimi, qui viene completamente ribaltato; è vera, pura,reale, vissuta e sentita sulla pelle. Come un vulcano in eruzione, l’autore getta parole, sottolinea l’avvenimento tremendo, la tribolazione, la speranza e lo fa nella sua Lengua napoletana… quella vera, doc, quella ormai scomparsa tra i giovani o sfumata dai neologismi e dalle inflessioni italianizzate.
Un’attenzione diversa meritano i suoi romanzi; egli stesso cerca di costruire una nuova struttura narrativa per dare vita ad una nuova interpretazione del romanzo, egli stesso scrive ne “Toglietemi gli specchi” diversa dal solito clichè. L’autore ci riesce identificandola nell’albero solido e allo stesso tempo fragile, albero ricco di linfa vitale ma sottoposto al divenire nelle sue forme e nelle sue geometrie perfette e imperfette che richiamano il creato, l’universo, la bellezza , l’infinito , il tempo e l’eternità. Concetti questi altamente ed egregiamente superati da Scippa riconoscendo in tali termini le diversità soggettive di bellezza e a sua volta superando la negatività dell’infinito attraverso il concetto di tempo utilizzato nel viaggio narrativo.
Dialoghi schietti, precisi, dove l’autore ha il chiaro intento di creare sinergie con il lettore, sintonie perfette quasi intime e familiari, dove le passioni riescono a toccare la parte più remota dell’anima, scuoterla, offenderla, provocarla per infine amarla nei vari significati della parola stessa. Lo scrittore è mittente di messaggi comunicativi che esulano dai modelli comunicativi sia strutturali che linguistici, rinunciando a ciò dimostra, oltre ad una grande cultura, la capacità letteraria e artistica che lo rende unico nel suo genere.