Sono 4 miliardi e mezzo la cifra che l’Europa chiede al governo di limare nell’ambito della manovra economica per evitare la procedura di infrazione. Somma che ora il premier Conte dovrà chiedere ai due leader politici Di Maio e Salvini, allo scopo di abbassare il deficit fino all’1,95%. Il leghista, dicono da Palazzo Chigi, ha già accettato informalmente di “cedere” una quota delle risorse inizialmente destinate alla riforma della Fornero, ma dovrà digerire un ulteriore sacrificio, per rinunciare fino a 2,5 miliardi. E proprio le pensioni sono il dossier su cui la Commissione Ue spinge di più. Il reddito di cittadinanza è invece una questione interna, che va valutata politicamente da Palazzo Chigi. Il massimo che l’Europa vorrebbe concedere è quindi il 2%. O meglio: vorrebbe fermarsi all’1,9, che per l’Ue include le risorse destinate al dissesto idrogeologico. Un capitolo di spesa che invece Conte vorrebbe utilizzare per ottenere maggiore flessibilità. Il premier avrebbe provato in tutti i modi a spostare il negoziato sull’ipotesi di restare al 2,4 per cento previsto per il 2019 con la promessa di destinare ogni risparmio a investimenti e crescita. Una proposta inaccettabile per la commissione.