Sembra avvicinarsi alla dirittura finale la trattativa tra la Ue e l’Italia sulla manovra. L’intesa sul deficit nominale al 2,04% c’è; il dossier sulle spese straordinarie per dissesto idrogeologico e manutenzione delle strade può escludere dall’indebitamento strutturale una cifra intorno ai tre miliardi (tra 0,15% e 0,2%del Pil); in gioco è entrato anche il piano straordinario di dismissioni, accompagnato dalle regole per facilitare la valorizzazione del mattone pubblico, che aiuta anche sul 2020 e 2021. Ma per garantire la mini-riduzione del disavanzo che si calcola a Bruxelles, quello al netto di una tantum, effetti del ciclo economico e spese eccezionali, bisogna fare ancora un tratto di strada, che secondo i calcoli della commissione vale ancora due decimali di Pil, cioè intorno ai 3,6 miliardi. Da trovare senza ulteriori interventi a reddito di cittadinanza e pensioni, su cui gli spazi politici sono esauriti all’interno di un’alleanza fra Lega e M5S in cui la tensione è ai massimi e il dialogo ai minimi termini. Sono sempre più numerosi i temi che fanno crescere il tasso di litigiosità tra le due forze di governo, Lega e MSS. E scontro quotidiano sugli emblemi della bandiera grillina, reddito di cittadinanza e prelievo dalle cosiddette «pensioni d’oro». E proprio su quest’ultimo intervento ieri è arrivato un nuovo stop leghista. I Cinquestelle vogliono un taglio progressivo dal 10 al 40% alle pensioni annue che vanno dai 90 mila euro in su. Ma Matteo Salvini torna a ripetere: «Stiamo parlando di pensionati che prendono oltre 5 mila euro netti al mese: a loro dico che, se hanno versato i contributi per queste cifre, nessuno gliele tocca». Ieri ha parlato anche il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio. Con dichiarazioni sulla manovra, ma anche in riferimento agli alleati di governo: «Se ci sarà l’intesa con la Ue, sarà per mantenere le promesse con gli italiani. Altrimenti, per quello che mi riguarda, l’accordo non si fa». Altro terreno di scontro, l’ecotassa: «Non siamo il governo delle tasse, anche nella versione green delle ecotasse». Così Matteo Salvini ieri a Milano. E il sottosegretario all’Economia Massimo Gravaglia precisa che non c’è alcuna decisione del governo su questa e altre tasse». Ma il sottosegretario pentastellato ai Trasporti, Michele Dell’Orco, insiste:«Il bonus per favorire l’acquisto di automobili green è imprescindibile».