Un decreto legge fiscale collegato alla manovra di bilancio per dire addio a Equitalia, semplificare gli obblighi tributari e ridurre gli oneri da adempimento, mandare in soffittagli studi di settore e rottamare le cartelle di pagamento ormai datate inviate dall’agente pubblico della riscossione. Il provvedimento d’urgenza è sul tavolo del premier Matteo Renzi, a cui spetta l’ultima parola oggi nel corso del Consiglio dei ministri convocato alle 15 per il via libera alla legge di Bilancio da 24,5 miliardi. Nel decreto potrebbe trovar posto anche un anticipo al 2016 del rifinanziamento del fondo di garanzia per 900 milioni chiamati l’anno prossimo ad assicurare finanziamenti alle imprese per 22-25 miliardi. Un’ipotesi preannunciata qualche giorno fa dallo stesso Matteo Renzi e che sarà oggetto stamattina delle ultime valutazioni. Spostare in un decreto legge ad hoc una serie di misure settoriali come le semplificazioni fiscali, o ordinamentali come l’abolizione di Equita lia e degli studi di settore, è del resto in linea con quanto chiesto al Governo in più occasioni dal presidente della commissione Bilancio della Camera.