La Magna Grecia è stata a lungo una propaggine greca in Italia, composta dalle tante colonie stanziate in sud Italia nei territori delle odierne Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Sebbene questo periodo venga spesso dimenticato, la Magna Grecia ha dato i natali a grandi intellettuali e ancora oggi fa sentire la sua influenza sugli abitanti di quelle zone. della piattaforma online di Betway Casinò.

La storia della Magna Grecia

La Grecia antica è senza dubbio molto amata ancora oggi, lo testimonia la sua presenza nella cultura popolare, grazie a film come 300, distribuito in Italia dalla Warner Bros nel 2007, o serie tv ormai di culto come “Xena – Principessa guerriera”. Anche il mondo dell’intrattenimento sfrutta l’amore del pubblico per il mondo greco e ne è la prova la presenza di diverse slot machine, come “Ancient Fortunes: Zeus” della piattaforma online di Betway Casinò. Offrendo la possibilità di giocare con alcuni degli dèi più famosi del pantheon greco come Ares, Poseidone e Demetra, questa slot ha ricevuto un posto d’onore vicino a slot del calibro di “Mermaid Millions” e “Fortunium”.
Ma c’è di più, la letteratura sembra aver da poco rispolverato l’amore per la Grecia antica, offrendo ai lettori molte riscritture del mito come “La canzone di Achille” di Madeline Miller da poco tradotto ed edito in Italia da Sonzogno. Di queste narrazioni, poche però raccontano della Magna Grecia, quasi dimenticandosi dell’importantissimo ruolo che questa ha avuto e della sua complessa storia.
Nonostante precedenti incursioni micenee in sud Italia, fu dal VI a.C. che iniziò il processo di colonizzazione e nacque la Magna Grecia, “Megale Hellas” in greco. Il luogo in cui fondare una nuova colonia veniva indicato dall’oracolo di Delfi e le città diventarono vere città-stato indipendenti ma che mantenevano comunque dei legami con la madre patria. La colonizzazione ebbe luogo ad opera di diverse gruppi come gli achei, gli abitanti dell’Eubea e gli spartani. Le colonie però non si limitarono a fiorire: decisero anche di espandersi, creando a loro volta delle sub-colonie e ingrandendo così la loro area di influenza sul sud Italia.
Culturalmente la Magna Grecia non ebbe niente da invidiare alla Grecia e diede la luce a tantissimi intellettuali che studiamo ancora oggi. Tra questi spiccano Archimede, Empedocle e la poetessa Nosside, le cui raccolte di poesie sono acquistabili sul sito di LaFeltrinelli.

Cosa ci è rimasto della Magna Grecia?

Se si pensa all’eredità che la Magna Grecia ha lasciato in Italia, i primi a venire in mente sono i maestosi templi, tra cui spicca il Parco della Valle del Templi di Agrigento, aperto tutti i giorni dalle 8:30 alle 20, e patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1998. Un orecchio attento può inoltre trovare tracce greche in molti dei nomi di città e paesini del sud Italia. Qualche esempio? Gallipoli era Kallipolis, la città bella, mentre Napoli era Neapolis, la città nuova. Altre eredità della presenza greca in sud Italia si possono trovare perfino nel DNA dei suoi abitanti odierni. Uno studio condotto su più di 500 persone dall’Università di Bologna ha trovato nel DNA delle persone studiate tracce di popolazioni isolane del mar Egeo, inclusi Creta e Cipro, e perfino di Iran e Anatolia, andando a confermare le teorie che ipotizzavano forti movimenti e scambi nell’area mediterranea e migrazioni dei popoli indoeuropei.

Il lascito però più vivo dell’antica presenza greca in Italia si può ritrovare in Puglia e in Calabria nelle comunità ellenofone. Alcune teorie propendono verso lo sviluppo di queste lingue in epoca bizantina, ma molti studiosi come il tedesco Gerald Rohlfs sono sicuri che le minoranze di lingua greca siano le eredi del greco parlato nella Magna Grecia. Il griko salentino ha attualmente 10.000 parlanti e una vita culturale molto accesa grazie a festival e gruppi musicali come i Ghetonìa le cui canzoni in griko sono registrate e distribuite da AnimaMundi Edizioni. Il grecanico calabrese ha invece meno parlanti, appena 500, a causa della vergogna che per lungo tempo fu associata a questa lingua. L’area grecanica è però oggi in gran fermento e ne sono la prova festival di grande successo come Paleariza, che ha luogo ogni anno presso Bova Marina, e in cui si esibiscono diversi artisti in lingua grecanica e in griko. La guida Pucambù, che significa “in qualunque posto”, è invece nata per i turisti, offre itinerari, informazioni e consigli ai visitatori dell’area grecanica e insieme ai siti Calabriagreca.com e Grecanica.net, è un nuovo utile strumento per promuovere il territorio.


La Magna Grecia è da molti considerata come la sorella minore della Grecia antica, ma fu una culla di sapere, arte e cultura le cui tracce sono ancora vive oggi nelle tradizioni locali.