L’attuale caso della bambina allontanata dalla madre immediatamente alla nascita, e il susseguente dibattito che traccia linee di confine su diverse aree ( rispetto della maternità; maternità impraticabile; tutela del minore; diritto dei genitori; adottabilità, ecc.ecc.), ha il vantaggio di far parlare su un tema molto delicato – quello della maternità negativa, della maternità cattiva, della maternità patologica: una vera e propria antinomia per larga parte della sensibilità umana. Al contempo ha però lo svantaggio di mettere in evidenza solo l’Autorità di chi può decidere di intervenire in questi casi, con deformazioni in senso moralistico di soluzioni salvifiche. Voglio dire, è bene parlare di maternità difficili, peccato che non si parla di quello che si può fare per offrire sostegno alla maternità in difficoltà. Massimo Recalcati che è intervenuto sul caso specifico di Martina Levato (Repubblica 17 agosto), conclude affermando che nessuna Legge potrà mai riparare un figlio dai fantasmi dei propri genitori.
Intorno al caso di Martina Levato, si parla di maternità impraticabile, e di tutela del minore, e si parla anche di diritto dei genitori (e dei parenti). Un po’ meno si parla del diritto di un bambino a vivere nella propria famiglia, e, soprattutto, ancora meno si parla, delle risorse che un territorio può mettere a disposizione per sostenere, e supportare quest’impianto (che sembra prolungare in maniera indefinita la fase dell’impianto ovulare) – il permanere di un bambino nella propria famiglia.
Al di là di questo specifico caso, le situazioni di allontanamento dei bambini dai propri nuclei familiari per condizioni di estremo pregiudizio ad una crescita adeguata, e la conseguente dichiarazione di adottabilità da parte dei tribunali per i minorenni – sono inversamente proporzionali alle risorse dei territori (Servizi Sociali, Consultori, strutture di accoglienza, contributi economici, personale esperto), e alle politiche a sostegno della famiglie e dell’infanzia. Tornando quindi al nostro caso, la dichiarazione di adottabilità (da parte del Tribunale) è un atto dovuto quando i genitori si trovino in condizioni particolari di impraticabilità della funzione genitoriale (perché hanno meno di sedici anni, perché vi sono gravi inidoneità, o procreazioni incestuose, perché sono decaduti dalla potestà genitoriale, perché vi sono condanne penali di una certa entità, ecc.). Poi, dal punto di vista della procedura giuridica, è all’interno di una causa cosiddetta di adottabilità, che si dovranno vagliare le varie possibilità (affidamento a familiari, a terzi, collocamento in strutture, o adozione).
Nel caso Levato, se i genitori dei genitori ne faranno richiesta e risulteranno idonei, potrebbero diventare gli affidatari del piccolo, e non ci dovrebbero essere altre soluzioni, in quanto familiari entro il quarto grado, presenti e disponibili, (e quindi dovrebbero venir meno le condizioni di adottabilità). Il punto critico e delicato sarà la valutazione dell’idoneità dei nonni. Qui, appurare le condizioni di idoneità dei nonni –condizioni ambientali, materiali, psicologiche, educative – è reso molto più complesso dal fatto che non potendosi escludere il sussistere ed il permanere di una relazione tra il bambino e la madre (presente e futura, sia in maniera diretta che in maniera indiretta, attraverso il racconto, la presentazione, e la costruzione della storia familiare), si dovrà capire cosa i nonni pensano di quello che ha fatto la figlia (se ne colgono la gravità, o la giustificano o ne negano la gravità), e come questo lo trasmetteranno al nipote. Si dovranno valutare le capacità di questi nonni di costruire l’immagine della madre nei confronti del bambino, e la capacità di costruire un sistema familiare in grado di mediare, calibrare, filtrare, organizzare e rimodulare i contatti, le relazioni e le interazioni tra il bambino e sua madre, in maniera sufficientemente sana e ripartiva. Per valutare ciò ci vorranno diversi mesi. Con l’aiuto di strutture professionali preposte che dovranno sostenere il processo di crescita del bambino e della relazione con sua madre.