Sono già migliaia gli agricoltori del Mezzogiorno giunti a Catania per difendere l’agricoltura Made in Italy “che rischia di perdere i prodotti simbolo dalla arance ai mandarini, ma anche i pomodori, il grano e l’olio sotto attacco delle politiche comunitarie, delle distorsioni di mercato e delle agromafie” come si legge in una nota della Coldiretti che promuove la mobilitazione che prende il via nel giorno del via libera definitivo dell’Unione europea all’accordo che consente l’ingresso senza dazi di 35.000 tonnellate di olio di oliva dalla Tunisia in più “che non aiuta i produttori tunisini, danneggia quelli italiani ed aumenta il rischio delle frodi a danno dei consumatori” aggiunge l’associazione.
Ci sono numerosi trattori e cartelli che chiedono “subito l’etichettatura di origine degli alimenti” ma anche denunciano “chi attacca il Made in Italy attacca l’Italia”. Tra gli altri sono in arrivo il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo ed il ministro dell’Ambiente e Gianluca Galletti. Ma sono stati anche allestiti stand per mostrare l’inganno del falso Made in Italy, per preparare la vera spremuta italiana e denunciare la strage delle arance ed anche una “collezione” dei più scandalosi prodotti agroalimentari con nomi che richiamano gli episodi, i luoghi e i personaggi delle Mafie che vengono sfruttati per fare un business, dal caffe mafiozzo bulgaro alla maffiasauce belga.