Alessandro Di Battista annuncia al popolo italiano il suo ritorno ma la verità è che non se ne era mai davvero andato. Lungo tutti questi mesi infatti non è stato possibile sentire la sua mancanza grazie ai tanti messaggi e ai resoconti dettagliati delle sue esperienze insieme alla sua compagna e al figlioletto che nel frattempo ha compiuto un anno. Un viaggio dunque che è servito soprattutto a preparare questo ritorno, un’attesa finalizzata ad alimentare la sua popolarità e a definire meglio il suo profilo politico. «Luigi è un fratello», dice Alessandro. «Alessandro è un fratello», dice Luigi. Entrambi ben consapevoli del detto «parenti serpenti», la strana coppia del Movimento prova evidentemente a far partire la fase due della legislatura, che prevede un paio di obiettivi: il recupero di leadership e voti (drenati dall’onnivora Lega) e l’assalto al Parlamento europeo. Alessandro Di Battista rischia però di far saltare i delicati equilibri che Luigi Di Maio ha costruito con Matteo Salvini in questi mesi. Sicuramente Dibba ha due missioni da svolgere: da un lato recuperare voti che i grillini continuano a perdere a favore della Lega, dall’altro evitare qualsiasi rischio di diaspora e la crescita di una fronda interna di duri e puri capeggiata da Fico. Alla fine dunque il ritorno di Alessandro Di Battista potrebbe dare nell’immediato più fastidio a Salvini e a Fico che a Di Maio.