Il solito Sgarbi. In un’intervista a Repubblica sostiene che è “giusto portare i bronzi all’Expo. I sindaci del sud simili alla ‘ndrangheta”. “I bronzi di Riace invece
sono invece un bene universale, che dovrebbe stare a Roma. Che stiano a Reggio Calabria va bene. Ma quei bronzi non appartengono alla Regione Calabria.
Appartengono allo Stato». Ma, secondo il critico d’arte, sarebbero ostaggio della ‘ndrangheta: “La mentalità è quella. I sindaci del meridione, che in questo sono simili alla ‘ndrangheta, pensano che siano cose loro quelle che invece sono cose di tutti. Ma scusi, i bronzi non si muovono da 33 anni. E nel museo di Reggio Calabria
li vedono 30 mila persone l’anno: 25 mila d’estate e 5000 d’inverno. Cioè non ci va nessuno. Da ottobre a marzo potrebbero essere esposti altrove, una volta in America, una volta a Parigi, una volta chissà dove, e portare a casa dieci milioni di euro ogni viaggio».
Il solito Sgarbi. In un’intervista a Repubblica sostiene che è “giusto portare i bronzi all’Expo. I sindaci del sud simili alla ‘ndrangheta”. “I bronzi di Riace invece
sono invece un bene universale, che dovrebbe stare a Roma. Che stiano a Reggio Calabria va bene. Ma quei bronzi non appartengono alla Regione Calabria.
Appartengono allo Stato». Ma, secondo il critico d’arte, sarebbero ostaggio della ‘ndrangheta: “La mentalità è quella. I sindaci del meridione, che in questo sono simili alla ‘ndrangheta, pensano che siano cose loro quelle che invece sono cose di tutti. Ma scusi, i bronzi non si muovono da 33 anni. E nel museo di Reggio Calabria
li vedono 30 mila persone l’anno: 25 mila d’estate e 5000 d’inverno. Cioè non ci va nessuno. Da ottobre a marzo potrebbero essere esposti altrove, una volta in America, una volta a Parigi, una volta chissà dove, e portare a casa dieci milioni di euro ogni viaggio».