DI LAURA BERCIOUX
Luisa Bossa, parlamentare del Partito Democratico ed ex Sindaco di Ercolano, in Commissione Cultura, boccia l’ipotesi di un partito del Sud. E affronta la situazione della scuola a pochi giorni dal suono della prima campanella.
Ci sono dati allarmanti sulla dispersione scolastica. Una delle cause sarebbe la crisi, l’istruzione costa e molte famiglie non ce la fanno. E’ vero?
Io ripeto, ormai da anni, che l’unica riforma scolastica che si deve fare è quella di mettere più soldi sui capitoli di bilancio dell’istruzione. Invece, in questi anni, non si è fatto che tagliare, fino al punto di costringere i genitori a portare da casa la carta igienica per i propri figli. Il capitolo costi familiari, al di là di questi piccoli gesti, è preoccupante, soprattutto in un momento in cui la crisi economica devasta il tessuto sociale. Credo che il Governo, oltre ai proclami, ai discorsi, alle visite organizzate, debba dare segni tangibili di aver colto questa, come priorità, e agire di conseguenza. Ripeto, con l’unica riforma possibile: più soldi per l’istruzione.
Lei si batterà in aula per la scuola
Io mi batto soprattutto nella VII commissione, di cui sono componente, e che ha tra le sue competenze proprio quella dell’Istruzione. Tutti gli atti che arrivano in Aula, passano di qui, e stiamo facendo, continueremo a fare, le nostre battaglie. Purtroppo siamo in una condizione di estrema difficoltà politica. Va ricordato che lo stesso Renzi, che guida questa fase con molto coraggio e decisionismo, in realtà non ha una maggioranza in Parlamento e regge un governo di coalizione dove decisivi sono i voti del nuovo centrodestra. L’azione politica, quindi, non può non trovare alcuni freni, alcuni punti di crisi. Tuttavia, noi faremo la nostra battaglia fino in fondo.
Questo Governo ha promesso assunzioni per i precari: sarà un atto concreto?
Credo proprio di sì. In fondo c’è anche la copertura economica perché i soldi per questi stipendi vengono già tirati fuori per pagare le supplenze, che ormai si svolgono con incarichi annuali e sono, di fatto, uscite strutturali. Non mi pare uno sforzo impossibile e, al tempo stesso, mi sembra una cosa necessaria.
Intanto hanno tagliato i fondi per i disabili e anche a scuola non c’è personale per loro
Questo è un nodo cruciale. Nella prossima legge di stabilità bisogna che, il Governo Renzi, chiarisca da che parte sta. Non bastano gli appelli alla beneficenza o le secchiate di acqua gelata per essere dalla parte giusta. Quando si governa ci vogliono gesti concreti. Uno di questi è tornare a dotare in modo adeguato i capitoli di bilancio del sociale, che negli ultimi anni sono stati pesantemente decurtati.
La fuga dei nostri migliori cervelli è un’emorragia
Un’emorragia che non viene fermata, e noi sappiamo bene cosa succede ad un corpo che perde tutto il sangue. Il meridione vive questo drammatico snodo: perde le sue energie migliori e si consegna ad un futuro arido. Invertire la rotta non è facile. Non lo si fa, certo, con gli appelli a restare, e con le mozioni dell’affettività. I ragazzi restano se trovano lavoro e se trovano riconoscimento del loro talento e delle loro aspirazioni. Bisogna che al Sud si rilancino investimenti e occupazione. Non sarà facile. C’è una crisi economica globale e una crisi economica locale. Le due, insieme, producono il deserto. Il lavoro di ricostruzione non può che essere lento. Ma deve partire. Secondo, deve partire da una forte leva pubblica, che attivi ammodernamenti infrastrutturali e rimetta in circolo l’economia.
Al Sud c’è la necessità di un Partito del Sud
Io non lo credo. C’è sicuramente la necessità di rimettere il Sud dentro l’agenda politica del Paese, che sembra aver dimenticato questa grande questione. Ma non credo nei partiti monotematici, e meno che mai in quelli che poggiano esclusivamente su identità e rivendicazioni territoriali. Trovo che abbiano il fiato corto. Noi dobbiamo saper guardare al mondo, anche per risolvere i problemi di casa nostra.