Le quote sociali di sei società per un valore complessivo di 600mila euro sono state sequestrate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno e in particolare dai militari della Tenenza di Sala Consilina, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo per ”equivalente” emesso dal Gip di Lagonegro (Pz), a un imprenditore di Lauria, accusato di dichiarazione fraudolenta, indebita compensazione di crediti Iva in sede di dichiarazione annuale ed occultamento delle scritture contabili obbligatorie. L’imprenditore, legale rappresentante di una società operante nel settore dei servizi, secondo la Gdf, sulla base di una falsa rappresentazione nelle scritture contabili obbligatorie e avvalendosi di mezzi fraudolenti idonei ad ostacolarne l’accertamento (occultamento della contabilità), ha indicato nelle dichiarazioni annuali elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo, nonchè elementi passivi fittizi. Tale condotta illecita ha permesso alla società non solo un notevole risparmio fiscale (mancato pagamento delle imposte e tasse dovute) ma anche la creazione di un artificioso e consistente credito Iva utilizzato ”in compensazione” per il pagamento di contributi previdenziali dei lavoratori dipendenti. Analogo provvedimento cautelare è stato disposto anche nei confronti dei beni della società, avendo l’Autorità magistratuale rilevato in punto di diritto, sulla base delle più recenti pronunce della Suprema Corte di Cassazione, che la ”persona giuridica” non può in tale contesto essere considerata ”terza estranea al reato”, avendo direttamente partecipato all’utilizzazione degli incrementi economici derivati dall’ingente frode perpetrata dall’indagato a proprio vantaggio, disponendo pertanto il sequestro preventivo per ”equivalente” di beni anche nei confronti della ”società-schermo”.