Altro che Twitter o Facebook. La comunicazione, e la volgarità, può passare anche attraverso un display di un autobus. È quanto è accaduto a Roma, dove sul display di un mezzo fermo al capolinea di piazza Augusto Imperatore, in pieno centro e a due passi da Via del Corso e dalle ricchissime boutique dell’alta moda, è comparso un secco e quanto mai chiaro “vaffanculo”. L’Atac corre ai ripari e annuncia attraverso una nota immediate indagini interne per capire chi fosse l’autista del mezzo che era al capolinea a ridosso del mausoleo di Augusto. Un’indagine che arriverà a sanzioni, garantisce l’azienda. “L’uso improprio dei display che segnalano le linee dei bus è vietato e censurabile, tanto più se contiene espressioni offensive”, si legge nella nota. Non è la prima volta che l’azienda di trasporto pubblico capitolina si trova a dover correre ai ripari per una vicenda simile: il 30 aprile del 2012 girò in rete una fotografia di un mezzo che sul display mostrava la scritta “Onore al duce”, mentre esattamente un anno dopo, il 30 aprile del 2013 – quindi in periodo elettorale per le amministrative -, un altro display riportava la scritta “Al municipio 6 vota Nicodemi”. Si trattava di David Nicodemi, candidato della Lista Marino, che contattato da un giornalista parlò di una goliardata di cui lui certo non era responsabile. L’ultimo uso improprio del display in ordine di tempo è quello dello scorso 24 marzo quando un autista, per giustificare il ritardo agli utenti in attesa alla fermata scrisse la frase “aho so guasto”.