impresa edile

La ripresa c’è anche se lenta: per la prima volta dopo il crollo della produzione edile, in Campania si registra una live crescita dei livelli di produzione ed occupazione nel settore dell’edilizia, a rilevarlo uno studio su produzione ed occupazione in edilizia, elaborato dal Cresme in collaborazione con il Centro Studi dell’Acen. Diminuiscono gli investimenti, ma aumentano le gare per le opere pubbliche e gli occupati Un segnale positivo se si considera che l’ultimo anno di crescita nel settore è stato il 2007. E proprio in questi anni il settore in Campania, per la contrazione degli investimenti riguardanti le nuove costruzioni, ha registrato un calo superiore al 45 per cento mentre solo nella provincia di Napoli andava oltre il 42 per cento. Dal 2007 al 2013, inoltre seppur minore, si è registrato il calo della manutenzione, ordinaria e straordinaria. Nel territorio regionale la riduzione si attesta al 23 per cento, mente a Napoli e in provincia non arriva al 22 per cento. A soffrire di più è stato il settore dell’edilizia non residenziale pubblica e privata che decresce in Campania più che in altre parti d’Italia.

La domanda delle opere pubbliche, del genio civile secondo il Cresme, rispetto al dato nazionale ha registrato negli ultimi cinque anni valori molto più contenuti. Nel 2013 il numero delle gare promosse si è ridotto del 60 per cento rispetto a quelle bandite nel 2006. Ma nel 2014 le gare sono aumentate del 88,5 per cento in numero e del 170 per cento  in valore rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

La buona notizia è che torna a crescere il numero deglio occupati, soprattutto nel settore delle opere pubbliche: nei primi tre trimestri del 2014 si registra  un +11,4 per cento contro un ulteriore calo del 4 per cento a livello nazionale.

Ma anche per quanto riguarda la sicurezza sul posto di lavoro si registrano dati positivi: dai 2400 infortuni denunciati nel 2009, si è passati a 1300 infortuno nel 2013 con un calo del 55 per cento.

Al calo degli investimenti corrisponde il calo della produzione fisica dei manufatti:tra il 2007 e il 2014 i volumi ultimati nella nostra regione sono passati da 15,4 a 7 milioni metri cubi.

Da registrare anche il conseguente calo nel consumo del cemento: sempre nello stesso periodo, infatti, è passato si è ridotto del 55 per cento, dato che non si discosta da quello del consumo nazionale (-53).

“I dati dello studio testimoniano che negli ultimi sei anni abbiamo assistito alla crisi più grave dal dopoguerra ad oggi per il nostro settore. Riscontriamo un crollo della produzione edile del 31%, una caduta degli investimenti superiore al 45% e, di conseguenza, un crollo occupazionale dal 2008 al 2013 di circa 54.000 persone. Di cui 31.000 solo a Napoli.

Negli ultimi mesi del 2014 registriamo una lieve inversione di tendenza, questo ci fa essere più ottimisti e fiduciosi sul futuro. – ha dichiarato il presidente dell’Acen Francesco Tuccillo –

Per la prima volta in Campania aumenta infatti dell’ 11,4% l’occupazione, se prendiamo in analisi i primi 3 trimestri del 2014.

L’inversione è imputabile ad un aumento delle gare pubbliche, collegato alla spesa comunitaria relativa alla programmazione 2007-2013 (che va rendicontata entro il 31 dicembre 2015) e all’effetto delle delibere di accelerazione della spesa della Regione Campania. Si è quindi messa in moto la spesa, con bandi di gara pubblicati dagli enti attuatori. Naturalmente la preoccupazione resta perché dalla programmazione ora bisogna passare alla canterizzazione dei lavori, ovviando anche alle lungaggini burocratiche per giungere alla effettiva apertura dei cantieri.

Segni positivi sono leggibili nell’ultimo semestre, probabilmente grazie alle delibere di accelerazione, all’approvazione dei progetti e la concessione di garanzie alle banche per nuova finanza alle imprese. Tutto questo naturalmente ci fa essere moderatamente ottimisti rispetto alle prospettive di crescita del comparto nel futuro anche se le difficoltà restano, per cui dovremo continuare il pressing per accelerare la spesa e snellire le procedure.”