«Ho lavorato due anni con la ditta del padre di Di Maio. Un anno totalmente in nero»: la denuncia affidata alle telecamere delle Iene da un operaio di Pomigliano d’Arco, Salvatore Pizzo, suscita domande imbarazzanti sull’attività imprenditoriale di famiglia che più volte, pubblicamente, il ministro del Lavoro ha citato come esempio di azienda dove «l’imprenditore si sentiva anche il dipendente, e i dipendenti si sentivano anche imprenditori». Adesso, però, la storia riferita dall’operaio spinge il vicepremier a prendere le distanze dal genitore. «A me questa cosa non risulta ma il fatto è grave, verificherò», ha risposto a caldo il vicepremier alle domande delle Iene. Il caso: