II succo della Conferenza è il sostegno della comunità internazionale ad un nuovo summit nei primi mesi del prossimo anno, questa volta in Libia, per arrivare ad elezioni in primavera. C’è anche larga condivisione sugli sforzi dell’Egitto per aiutare a riunificare le forze armate libiche e sul percorso delle Nazioni Unite che già nelle prossime settimane dovrebbe fare passi concreti nell’unificazione delle due banche centrali e poi anche delle istituzioni finanziarie del Paese. Una sintesi, forse generosa, la fa il rappresentante dell’Onu per la Libia, Ghassam Salamé, che con Giuseppe Conte ha lavorato per 24 ore, fianco a fianco: «Palermo è stata un successo, una pietra miliare nel cammino della Libia, si è espressa una grande unità». Ma la stretta di mano esibita a Palermo per i fotografi, alla presenza del premier italiano Giuseppe Conte, non scioglie i rebus sulla pace. La Turchia lascia il summit.