Serve un’Europa più forte nei prossimi 10 anni, la risposta al protezionismo di Trump è forte quanto l’offensiva dei dazi il presidente francese Macron. E’ nel suo stile il premier francese dal palco di Davos, per il consueto forum economico, quando sostiene che bisogna essere più ambiziosi su migrazione, energia, finanza, investimenti e digitale. Ma serve una nuova avanguardia dell’Europa per rafforzare l’economia anche secondo la cancelliera tedesca Merkel, che ha riconosciuto il nuovo impulso dato al discorso europeo dall’elezione del presidente francese. In sostanza la nascita di un nuovo asse. Chi non vuole andare avanti in Europa non deve fermare i paesi ambiziosi: Macron se ne fa portabandiera ritenendo che l’Europa ha un ruolo da giocare con Cina e Stati Uniti. Da qui anche la creazione di un mercato unico digitale e la Merkel ne fa innanzitutto una questione di sicurezza per gli europei.
Ieri è stata anche il giorno di Gentiloni che ha parlato dei risultati raggiunti dal nostro Paese e degli scenari possibili dopo le elezioni politiche. “Nessun rischio di instabilità”, ha assicurato. Perché se è vero che l’Italia è finalmente un paese sano e non più ammalato di crisi, il 4 marzo incombe e l’attenzione del mondo economico e concentrata sul l’esito del voto. E’ così il premier che prova a spegnere le paure di partner e potenziali investitori. “I populisti non vinceranno – dice – non ci sarà un governo di larghe intese con il centro-destra perché Berlusconi potrà anche non essere un populista antieuropeo, ma i suoi alleati si. Più possibilista resta sulla sua permanenza a Palazzo Chigi: “L’impegno si chiude con le elezioni. Poi si vedrà”. Quando incontra gli imprenditori presenti a Davos, infine, Gentiloni sembra quasi rivolgere un appello agli elettori: “La spinta delle riforme non deve essere messa in discussione, il cammino deve proseguire”.