Scontro aperto tra Pd e Angelino Alfano sul tema legge elettorale. Matteo Renzi blinda l’intesa con M5S e Forza Italia sulla soglia di sbarramento al 5%, mazzata per le ambizioni di Area Popolare. Frattura che rischia di ripercuotersi sull’attuale maggioranza di governo. Ma secodo alcune ricostruzioni anche Silvio Berlusconi, attraverso la mediazione di Gianni Letta, avrebbe perorato la causa di Angelino Alfano presso Matteo Renzi per abbassare la soglia di sbarramento della nuova legge elettorale. Il Cavaliere infatti ha interesse a che lo sbarramento non sia eccessivamente alto: in base ai sondaggi infatti, una soglia al 5% significherebbe che in Parlamento vi entrerebbero Pd, M5S, FI e Lega, con FdI in bilico. I voti dei partiti che resterebbero esclusi vengono calcolati intorno al 10%, ovvero circa 60 seggi che andrebbero distribuiti tra governo e centristi. C’è questo alla base dei dubbi di Berlusconi, ma Matteo Renzi non sembra intenzionato a fare passi indietro.
Voto anticipato. a Borsa perde il 2% in una giornata per gli altri mercati invece tranquilla, sintomo di sfiducia per le prospettive di legge elettorale e di voto ancitipato che sembrano concretizzarsi nelle ultime ore. L’ipotesi di sistema elettorale che sembra farsi strada non garantirebbe infatti alcune stabilità politica nel post voto. Al momento il Presidente Mattarella considera priorità la legge elettorale, valutando positivamente quindi i tentativi di accordo tra partiti, aspettando che l’intesa sia raggiunta prima di decidere sullo scioglimento delle Camere. Un suo eventuale stop al voto anticipato infatti rischia di mettere in pericolo l’intera trattativa sul sistema di voto. Ma d’altra parte votare fine settembre e 22 ottobre non dà margini temporali per l’approvazione di una legge di stabilità. Un ostacolo che vede il Colle ma che è riconosciuto dagli stessi partiti tant’è che Pd e Forza Italia starebbero pensando a un’intesa “preventiva” sulle misure della manovra. Misure che verrebbero lasciate in eredità al nuovo Governo e alla nuova maggioranza che si formerà dopo le elezioni.