Proprio in questi giorni stiamo assistendo sgomenti alla barbarie terroristica che sta coinvolgendo l’Europa e non solo. In questo clima di insicurezza diverse sono le paure che si affacciano e molti gli interrogativi a cui è difficile rispondere. Che il terrorismo sia nemico di tutte le civiltà democratiche è risaputo. Difficile sarà comprendere quali dovranno essere le reali modalità per sconfiggerlo. In Italia, in questi giorni, si prepara un maxi-emendamento alla manovra finanziaria di fine anno, cosiddetta Legge di Stabilità, che stanzierà risorse aggiuntive per il comparto sicurezza.
Ma da dove provengono queste risorse? Senza voler creare polemiche, pare che queste verranno sottratte a stanziamenti previsti per il Sud Italia. Eppure il presidente della Unione Europea, Juncker, ha espressamente detto che queste spese possono tranquillamente essere conteggiate fuori dal patto di stabilità. Perché, allora, ancora una volta si decide di far cassa sul Sud? Prima dei tragici eventi, si parlava di concedere sgravi del 100% per i giovani assunti fra 2016 e 2018, con durata fino al 2020 e con un costo di 800 milioni l’anno. Un esonero di 8.060 euro ciascuno insomma.
Considerando che qui al Sud un giovane su due è senza lavoro si sarebbe trattato di una buona mossa. In riferimento ai fondi europei, poi, pare che la percentuale di fondi per le aree meno sviluppate del Sud sia stata ridotta dall’85 all’80%, mentre è stata aumentata quella per il Centro Nord che passa dal 15 al 2%. La motivazione? Pare che al Sud questi fondi non si sappia spenderli. E ora? Quelle aree che vogliono davvero valorizzare il proprio territorio e su quei fondi contavano cosa faranno? Dovranno ricorrere a dei prestiti cambializzati EspertoPrestiti indebitandosi?
Ok! Di sicuro ciò non è del tutto infondata la cattiva gestione. Ma non è certo riducendo i fondi che miglioriamo la spendibilità degli stessi, ma semmai rafforzando la formazione in tal senso contribuendo a colmare un divario obiettivo. A tale proposito è stata istituita l’Agenzia nazionale per la coesione. Essa supplisce laddove le Regioni falliscono. L’Agenzia compartecipa con progetti interregionali senza finanziamenti a pioggia per sagre o festicciole locali, che solitamente sono esclusivamente fonte di voti. E’ importante, se proprio si vuol ricondurre all’inefficienza tale decisione, punire le cattive amministrazioni e incentivare quelle che ben hanno saputo spendere i fondi europei.