Dalle prime ore della notte i carabinieri del Comando provinciale di Lecce stanno eseguendo le ordinanze di custodia cautelare a carico di sette persone accusate di usura, estorsione ed attivita’ finanziaria abusiva, fra loro anche un direttore di banca. Gli indagati fanno parte di un gruppo criminale che operava nel nord Salento, in particolare nei comuni di Guagnano e Salice salentino, con contatti anche con la criminalita’ organizzata del capoluogo. A carico di uno degli arrestati viene contestata anche l’aggravante del metodo mafioso.
L’attivita’ usuraia traeva il proprio sostegno dalle crescenti criticita’ economiche di piccoli imprenditori locali, con difficolta’ ad accedere al credito ordinario. Le indagini sono state avviate nel febbraio 2012, a seguito della denuncia di un imprenditore dell’area nord salentina. Dopo i primi riscontri, si sono aggiunte altre denunce, che hanno contribuito a chiarire il quadro socio-economico di riferimento e a riscontrare i primi elementi acquisiti.
Delle sette ordinanze cautelari, emesse dal gip del Tribunale di Lecce, Simona Panzera, due sono in carcere e cinque ai domiciliari. L’operazione e’ stata denominata Aequanius. Due degli arrestati, uno dei quali gia’ condannato definitivamente per associazione mafiosa, rispondono anche dell’aggravante del metodo mafioso, avendo fatto riferimento a referenze criminali, nell’ambito della Sacra Corona Unita per costringere una delle vittime ad onorare i debiti usurari contratti, pena pesanti ritorsioni personali. Tra gli arrestati, il direttore di banca, che, in concorso con altri, ha in piu’ occasioni concesso in prestito somme di danaro, ottenendo in cambio interessi usurari, oppure regalie, per ritardare alcune operazioni bancarie o per favorirne altre a favore degli imprenditori in difficolta’ e come tali non affidabili.