Per i greco-ortodossi l’Epifania si chiama “Teofania”, ovvero l’apparizione di Dio. Coincide con l’Epifania Cattolica ma non celebra la visita dei Re Magi a Gesù, bensì il suo Battesimo nelle acque del Sacro Giordano. Ed è proprio alle acque che nel giorno di vigilia della festa è legato il momento più suggestivo della ricorrenza: il lancio di una croce, simbolo di Gesù, per tre volte nelle acque del mare, da cui viene recuperata da un fedele.

La cerimonia, ieri, sul pontile del Circolo della Vela di Bari. “Noi usiamo benedire santificare le acque e poi andare nel mare o nei fiumi e fare il battesimo della croce per santificare la natura delle acque che è il segno della rigenerazione del battesimo nostro”, spiega Padre Arsenio – è la prima volta che facciamo una cosa del genere, non si è mai fatto a Bari”.

La mattina è iniziata con la liturgia nella barese parrocchia greco-ortodossa di San Nicola. La comunità greca annovera circa 50.000 fedeli in tutta la Puglia. La maggior parte delle chiese ortodosse celebra l’epifania il 6 gennaio come la Chiesa Cattolica. Invece il 6 e 7 gennaio ricorre il Natale per la chiesa ortodossa russa. E quella serba festeggia la Teofania il giorno 19 di questo mese.