di Giuseppe Pedersoli
Quanto vale una “capata in bocca”? Al mercato torinese la bancano tra il 2 e il 4. Ovvero i voti a Britos. Ma la vera domanda è: si possono celebrare contemporaneamente una festa e un funerale? Sì. E’ successo ieri sera a Torino, allo Juventus Stadium. Bambini con la maglia bianconera – esultanti e perennemente inquadrati – e tifosi azzurri tristissimi, pronti all’ennesima rivoluzione, all’ennesimo “nuovo ciclo”. Che teneri e che intelligenti, quei pargoletti supporter della Juve. A tre anni già intonano a memoria gli slogan più gettonati e secondo me dedicati ai napoletani che tifano per la Signora: “Dai, Vesuvio, lavali col fuoco”.
Ho rivisto un mix tra metodo Montessori e Libro Cuore. La Juventus manda in campo ‘e guagliuni, le riserve (Kingsley Coman compirà 19 anni il prossimo 13 giugno ed è sembrato il miglior Ian Rush). Risultato? Calcione nel sedere agli illusi che credevano nella vittoria partenopea: “Hanno vinto campionato e coppa Italia, aspettano la finale di Champions, cosa vuoi che interessi una partita che non conta nulla, per loro”?
Prima di sfogliare i giornali con i voti degli inviati, rispondo all’amico Giancarlo F. che, su whatsapp, mi ha chiesto ieri: “Chi ti darà la forza, domattina, di fare le pagelle”? Caro Giancarlo, si tifa nel bene e nel male, un impegno è un impegno come una promessa è una promessa. Tifavo Napoli in serie C, lo farò sempre. Potrei cambiare religione, lavoro, partito per cui voto, moglie, diventare vegetariano e vegano o tornare carnivoro, essere un’altra persona cioè uno che mangia poco e fa sport come mi ordina il cardiologo dott. Giovanni R.. Potrei addirittura ipotizzare di cambiare sesso o di reiventarmi prete, magari suora e combattere una battaglia per celebrare Messa. Ma la squadra del cuore no, quella non si cambia. Oggi più che mai sempre forza Napoli. E anche forza Roma. Magari la Lazio perde e…..
Inoltre, il sito che mi ospita conta tra i quattrocento e i mille lettori dei miei articoletti (meno quando si perde, di più quando si vince). Le cose serie le leggono dai veri giornalisti: Mimmo Carratelli Antonio Corbo, Francesco Marolda, Gianni Mura (in ordine alfabetico per cognome) ecc. ecc. Ma queste riflessioni fuori dalle righe hanno il loro sparutissimo pubblico che merita rispetto.
Ergo: guardiamo i voti. Un disastro. Mattino: sufficienza soltanto per David Lopez e Mertens. Tante mediocrità e poi 4 o 4,5 per Higuain, Britos, Albiol, Insigne.
Repubblica: Marco Azzi è meno severo rispetto al suo collega di via Chiatamone. 4 a Britos e 4,5 a Higuain, 7 a David Lopez, 6,5 a Mertens. E una pioggia di 5.
Roma: anche per Salvatore Caiazza si salvano solo Mertens e David Lopez. Spiccano il 3 a Higuain e Ghoulam e il 2 a Britos.
Gazzetta dello Sport: David Lopez 7, Mertens 6,5, Gabbiadini, Andujar e Hamsik 6, Britos 4, Higuain 4,5. Mediocri gli altri. Corriere della Sera: Britos 3, Higuain 4,5. Sorprende il 6 ad Andujar.
Corriere dello Sport: l’inviato del Corsport è indulgente. Voto minimo 4 (al solito Britos) e Higuain. Male pure Callejon e Insigne (4,5). Pure per Antonio Barillà il portiere Andujar è sufficiente.
Mimmo Carratelli sul Napolista: il Maestro non infierisce. David Lopez e Mertens 7, sufficienza più o meno piena per Gargano e Insigne, 4 a Britos, al Pipita 4,5. Sorpresa: Carratelli dà 6 a Rafa Benitez.
Penultima volta che do i numeri, quelli miei. Almeno nel campionato 2014/2015. Allo speciale su Sky, prima della partita, voto 9,5. Hanno trasmesso una mezz’oretta di immagini del Napoli anni Ottanta. Che spettacolo il Napoli di Maradona, Careca, Giordano, Bagni, De Napoli, Alemao. Carnevale era una riserva e si vinceva a Torino ma un po’ dovunque, dando spettacolo. Per questo dico che l’allenatore conta fino a un certo punto. Ieri sera, in pizzeria, parlando con amici paragonavo una squadra di calcio alla pasta al forno: quello che ci metti, ci trovi. Uno chef stellato, se non gli compri ingredienti di qualità, cosa potrà mai cucinare e impiattare? Agli inguaribili ottimisti come il sottoscritto, voto 2: spero ancora che domani la Roma batta la Lazio e il Napoli abbia, domenica prossima, l’ennesima chance per andare in Champions, seppur coi propedeutici preliminari. A costo di essere linciato, rubo l’inno ai tifosi del Liverpool e idealmente canto: “…you’ll never walk alone”. Perché i conti si fanno sotto al lampione, tornando a casa. O, almeno, dopo Lazio Roma. Auguri al mio nipotino Andrea, oggi sua Prima Comunione. E sempre forza Napoli.